Tyler the Creator è insoddisfatto per aver vinto il Grammy come miglior album rap.
Ieri sera c’è stata la serata dei Grammy, una delle serate più attese per la musica mondiale, che vede i protagonisti dell’anno appena chiuso consacrarsi sulla vetrina più prestigiosa. Numerosi sono stati i protagonisti della serata: Lizzo, Anderson Paak, Dj Khaled, il defunto Nipsey Hussle, 21 Savage, Tyler the Creator etc.
Proprio Tyler the Creator è stato protagonista di una delle scene più interessanti di questa edizione dei Grammy Awards. Infatti, nonostante il suo album Igor sia stato nominato Best Rap Album superando Meek Mill, 21 Savage e YBN Cordae, il rapper losangelino ha avuto da ridire sulla vittoria. Queste infatti sono le sue parole nella conferenza stampa:
“Sono soddisfatto a metà, certamente sono grato perchè la mia musica ha avuto un tale riconoscimento a livello mondiale. Ma non mi piace, che quando io e i ragazzi come me facciamo qualcosa che non sia legato ad un genere, siamo sempre inseriti nella categoria Rap o Urban. Non mi piace la parola Urban, mi sembra un modo politicamente corretto per usare la parola con la N. E quindi quando sento queste cose penso: “ma perchè non posso essere semplicemente pop?”. E quindi penso che una metà di me prenda questa nomination come un’offesa mascherata, come fossi il cugino più piccolo che vuole giocare, ma a cui viene dato un controller scollegato, così che sta tranquillo ed è contento. Da una parte ho questa sensazione, d’altra parte sono anche molto contento che la mia arte sia apprezzata e riconosciuta a questo livello. Non produco musica per la radio ne su un target specifico, faccio musica completamente diversa da quella che molte persone ascoltano. Quindi, si sono contento a metà.”
Questo discorso va di pari passo con quello fatto da Diddy, sulla poca considerazione che hanno gli artisti neri nello star system. E in generale, pur trattandosi di un grandissimo album, è difficile definire Igor un disco rap.
L’ennesima polemica per un festival, che pur rimanendo sempre una vetrina eccezionale, lascia sempre dietro di se dubbi e perplessità.