Come di consueto, in queste ultime settimane dell’anno, noi di Rapologia ci siamo nuovamente riuniti per effettuare una riflessione sui migliori dischi rap pubblicati in Italia nel corso del 2024, ormai giunto al termine.
I 10 migliori dischi rap pubblicati in Italia nel 2024 seconda la redazione
Compilare classifiche di questo genere è sempre una sfida, considerando la vasta gamma di progetti interessanti che emergono da molteplici prospettive. Tuttavia, non tutti hanno saputo realizzare un lavoro completo in grado di catturare l’interesse e coinvolgere l’ascoltatore. Alcuni, fortunatamente, ce l’hanno fatta e siamo lieti di includerli tra i dischi rap più significativi pubblicati in Italia nel corso del 2023.
Questi album sono quindi presenti nella nostra personalissima classifica di fine anno, frutto di una semplice votazione interna e condivisa con voi per poter rivivere un po’ ciò che la scena italiana è riuscita a donarci in questa annata dove, i dischi estivi, ci hanno accompagnato più di una stagione.
Consapevoli di aver escluso alcuni ottimi progetti – consultabili nella sezione Menzioni in calce all’articolo – vi lasciamo ai 10 migliori dischi rap pubblicati in Italia nel 2024 seconda la redazione di Rapologia, messi in ordine sparso.
Club Dogo – Club Dogo
Club Dogo segna il ritorno di Jake, Guè e Don Joe dopo dieci anni con un album che celebra il passato e ridefinisce il presente del rap italiano. Il loro motto storico, “il Dogo è per la gente” è ancora vivo in questo progetto pieno di autocitazioni e riferimenti per i fan di lunga data. L’album unisce vecchie e nuove influenze e mantiene un sound hip-hop energico e deciso. Le collaborazioni sono poche ma significative: Marracash, membro onorario della Dogo Gang, Sfera Ebbasta, rappresentante della nuova generazione di rapper milanesi, ed Elodie, simbolo del pop odierno. Questo dimostra la capacità del trio di unire mondi musicali diversi e di restare sempre al passo con i tempi. E poi c’è lei, Milano, il quarto membro del gruppo, che non solo fa da sfondo all’album ma ne è protagonista: madre e matrigna, fonte di contraddizioni. Club Dogo è un album che spiega come il rap dovrebbe essere fatto e vissuto a chi fatica a comprenderlo. L’alta qualità delle barre dimostra che i tre sono ancora in grado di dominare la scena, tanto da aver riempito il Forum 10 volte di seguito e poi la ciliegina sulla torta, la data a San Siro. Come riconosciuto anche da Gemitaiz poco dopo la sua uscita, Club Dogo è senza skip. È un album che riporta una generazione a casa e ci ricorda che, anche in un panorama musicale diverso rispetto ai loro inizi, i Club Dogo sono ancora un punto di riferimento per chi ama il rap.
Brani da ascoltare: C’era Una Volta In Italia, Mafia Del Boom Bap. Nato Per Questo, Malafede
Jack The Smoker, Big Joe – Sedicinoni
Raccontare la propria storia con il rap è un fatto abbastanza comune, ok, ma questa considerazione cambia se dovessimo conteggiare solo i racconti ben espressi sopra il beat o, quantomeno, veritieri. SEDICINONI fin dal primo ascolto è entrambi i punti, con Jack che, raccontando molto della sua vita privata, ci mostra anche uno spaccato della realtà di provincia in cui è cresciuto e che dai tempi di La Crème ne è portabandiera indiscusso. Nelle dodici tracce che compongono il disco troviamo quindi la famiglia di Jack, così come le sue esperienze da più giovane, ma anche le storie di chi “non vuole muovere il muletto all’Auchan” o di lei che “usa il corpo tipo arma lascia le gambe nude poi scende più truccata del bilancio della Juve“. SEDICINONI è senza dubbio un disco maturo e nella discografia del rapper milanese non è affatto una novità. C’è spazio però anche per le solite punchline di cui è da sempre un capocannoniere, come nella sorprendente chicca FUNEMA (FUmo NElla MAcchina) con il Griseldino Conway The Machine, passando poi per Yes Yes con Salmo, Don’t Push Me con Gemitaiz e la micidiale posse track con Ensi Louis Dee e Nerone. Non ci sono però solo loro. C’è un Massimo Pericolo in formissima nel rappresentativa del concept, Quadrato, e infine abbiamo Shari nella toccante Spine, in cui la cantante classe 2002 “impersonifica” la voce della madre di Jack che, purtroppo, non c’è più. Traccia a dir poco toccante, forse la più intima nella discografia del rapper, che ci fa chiudere con una lacrima un disco da applausi per il pubblico nella nostra sala. Da applausi sono anche tutti i beat di Bigjojo, un fenomeno con queste strumentali ricche di sample, che contribuiscono alla grande nella compattezza di un disco che non possiamo che consigliare a tutti. SEDICINONI è a mani basse uno dei migliori album rap del 2024.
Brani da ascoltare: Come Tutti, Quadrato, P.I.M.P., Funema, Spinge
Nayt – Lettera Q
Se hai ascoltato Lettera Q è probabile che avrai esclamato più di una volta: finalmente qualcuno che tocca certi argomenti in un disco rap! Lo sappiamo, Nayt non è la prima volta che si espone in maniera totalmente contrapposta alla folla, cercando di risvegliare coscienze e portando l’ascoltatore a fare riflessioni oltre le apparenze ma in Lettera Q Nayt raggiunge l’apice della sua profondità. Da che brano partire per ascoltare questo disco? Di Abbattere Le Mura (18 donne), un omaggio sentito a tantissime donne le quali, ognuna a proprio modo, hanno lasciato un segno, non sempre volontariamente, e la cui ferita non smetterà di sanguinare finché le cose non cambieranno. Nayt con questo disco eleva il rap italiano come mai prima d’ora e lo fa mettendosi dalla parte delle donne ma anche dal lato più fragile di sé. Insieme a questo, non mancano episodi più leggeri che rendono Lettera Q un disco completo di cui sentivamo decisamente il bisogno.
Brani da ascoltare: Certe Bugie, Di Abbattere Le Mura, Se Corri, Serie TV
Armani Doc – Iddu
Iddu, il penultimo album di Armani Doc in ordine di tempo – pubblicato il 24 maggio 2024 – è stato un vero inno all’estate. Con le sue dieci tracce, il disco si è rivelato un viaggio musicale capace di catturare l’energia primordiale del vulcano Stromboli, icona presente anche sulla suggestiva copertina. Le collaborazioni hanno arricchito il progetto, in cui le influenze afroswing e le sonorità West Coast si sono fuse con la forza del rap. I testi hanno saputo raccontare la quotidianità, ma anche momenti di introspezione, restituendo un’atmosfera fresca, vivace e profondamente autentica. Armani Doc è riuscito nell’impresa di proporre un rap estivo che sfugge ai soliti cliché, con una produzione ricca di sfumature e una proposta artistica originale. Iddu ha lasciato il segno non solo come un album da ascoltare in spiaggia, ma come una vera celebrazione musicale dell’identità siciliana (peraltro disegnata dalla penna di un milanese) e della capacità di reinventare i generi.
Brani da ascoltare: Traghetto Music, Peri Peri, Laid Back, Tropicana. Recuperate anche il suo secondo album dell’anno: WOP.
Ele A – Acqua EP
Acqua, l’EP di Ele A pubblicato a maggio, è stato una delle sorprese più piacevoli dell’anno. Con questo progetto, l’artista svizzera ha esplorato il tema della fluidità non solo a livello sonoro ma anche emotivo, utilizzando il simbolo dell’acqua come metafora di introspezione e cambiamento. Le sette tracce dell’EP, impreziosite dalla produzione attenta di Disse, hanno trasmesso una profondità emotiva rara, grazie a testi poetici e ricchi di immagini evocative. Ispirato alle sonorità hip hop degli anni ’90, Acqua ha saputo coniugare nostalgia e modernità, coinvolgendo l’ascoltatore con barre incisive e un linguaggio diretto ma mai banale. Ogni traccia ha fluito in modo naturale, rivelando la capacità di Ele A di raccontare storie e trasmettere emozioni con una semplicità che ha il sapore dell’autenticità. Questo EP ha confermato il talento dell’artista, ulteriormente avvalorato dai recenti sold out in tutta Italia, alimentando grandi aspettative per i suoi progetti futuri.
Brani da ascoltare: KO, Nodi, Oblò
Kid Yugi – I nomi del diavolo
Uno dei top player del 2024 è stato sicuramente Kid Yugi che grazie al suo album I Nomi Del Diavolo e alla sua deluxe ha guadagnato i primi posti delle classifiche nazionali, portando a livello nazionale un rap tutt’altro che facile. I Nomi Del Diavolo probabilmente rappresenta il momento di Prime di Yugi, cresciuto notevolmente rispetto al precedente The Globe. Se il disco precedente era un disco di rottura, trainato da mine incredibili, con questo nuovo album Yugi si presenta ad un pubblico notevolmente cresciuto con un progetto più completo, più maturo, più coerente e in grado di mettere in risalto le diverse sfaccettature dell’artista pugliese. Un successo mainstream per un disco tutt’altro che banale. Il lessico di Kid Yugi, così come i temi crudi toccati e l’ostentazione delle proprie fragilità rendono I Nomi Del Ddiavolo un disco assolutamente interessante e ci fanno capire per quale motivo in Thaurus abbiano spinto così tanto su questo giovane artista di Massafra. La knowledge di Yugi emerge in ogni brano del disco, sia nei temi trattati sia nel rispetto con il quale riesce a portare omaggi ai suoi predecessori nella scena rap italiana. Kid Yugi riesce nel difficile compito di mettere in relazione la vecchia scena e la nuova, collaborando nello stesso disco con gli attualissimi Tony Boy, Artie, Sfera e creando continuità con la vecchia scuola rappresenta da Noyz e da Shablo e Bassi Maestro alle produzioni. Per questi motivi I Nomi Del Diavolo (con la sua deluxe) non poteva mancare nell’elenco dei migliori album del 2024.
Brani da ascoltare: SXSIC, Yung3p 4, Lilith, Il Signore Delle Mosche
JJ, ZZ – Brother from another mother
Indossa gli occhiali da sole, un cappello da pescatore e fatti travolgere da atmosfere chill a bordo di una decappottabile, la stessa su cui JayJhona e ZZ sfrecciano nella copertina di Brother From Another Mother, il loro ultimo progetto uscito quest’estate e che non abbiamo mai smesso di ascoltare, nemmeno nel periodo natalizio. Lo abbiamo fatto così a lungo che questo disco è finito dritto dritto nelle nostre classifiche di fine anno… e per più di un ottimo motivo! Con Brother From Another Mother ci siamo fatti dei viaggi bellissimi grazie alle produzioni di Fatow e TalcBeats ma ci siamo anche riconosciuti nelle strofe di JayJhona e ZZ che, con uno stile originale, diverso da tutti gli altri artisti presenti sulla scena odierna, ci hanno fatto sperare subito in altri futuri progetti insieme. Mentre aspettiamo loro novità, ci rimettiamo in play Brother From Another Mother, il nostro disco dell’estate e di tutte le altre stagioni a venire.
Brani da ascoltare: Beavis & Butthead, Orange Juice, Grande Blu
Co’Sang – Dinastia
Dopo anni di silenzio, rotti ogni tanto da qualche rumor, due fratelli non di sangue che hanno segnato un’epoca, sono tornati insieme per un progetto che fin dal primo spoiler ha fatto battere il cuore di un’intera città. Napoli ha ritrovato le sue icone, quei due che con la loro musica hanno raccontato storie di vita vera, di strada, di sogni e cadute. Questo nuovo album è stato atteso con ansia, come il ritorno di qualcosa di prezioso che hai avuto per tanto tempo tra le mani e che poi, non per tua scelta, non sei più riuscito a trovare da nessuna parte, se non nei tuoi ricordi. C’era così chi si aspettava un disco come gli iconici Chi more pe’ mme e Vita bona, chi invece era consapevole che così non poteva essere, per gli anni passati, per le persone che sono ora Luca e Antonio e svariati, innumerevoli, altri motivi. Il singolo apripista di Dinastia, O Primm Post, è stata però la mossa giusta. Reference a quegli anni, sonorità contemporanea, ottime strofe da parte di entrambi: i Co’Sang stavano quindi ufficialmente tornando. Ora ci sono, non sappiamo ancora se faranno qualcos’altro insieme, per il momento ci teniamo stretto tra le mani quell’essenza preziosa di un tempo, forgiata però da punti di vista differenti. Dinastia dei Co’Sang è un evento che va ben oltre la musica: è la storia di due persone con un talento che, nonostante tutto, non hanno mai smesso di essere per molti il punto di riferimento per un certo tipo di rap.
Brani da ascoltare: O Primm Post, Dinastia, Vincente, Carnicero
Gionni Gioielli – Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare dell’estate
Tra le perle del 2024 non poteva mancare un progetto targato MxRxGxA. Gionni Gioielli, ci delizia con 8 tracce dal sapore estivo in questo progetto dove cura produzioni, mix, master, grafiche e liriche nella quasi totalità. Unico featuring del disco è il socio da una vita Gionni Grano. Ancora una volta Gioielli scende in pista in veste di Gionni Ferragosto con un disco raffinato e di qualità altissima continuando nella sua ormai celebre saga di progetti estivi. Storytelling e descrizioni accurate di scenari estivi e mediterranei sono l’elemento chiave dell’album che scorre piacevole dall’inizio alla fine. I riferimenti cinematografici sono tantissimi, a partire dal titolo fino agli skit che vengono riprodotti all’inizio delle tracce. Nonostante l’ottima qualità di Be Great F.C., ovvero l’altro album MxRxGxA del 2024, Travolti da un insolito destino è parso decisamente più ispirato e coerente, inserendosi di diritto nell’elenco dei migliori progetti realizzati da Gioielli in carriera e quindi ovviamente anche tra i migliori album dell’anno.
Brani da ascoltare: Califano, Zeudy Araya, Edwige Fenech
Zonta, Fid Mella – DMIC, Dove Mangiano I Cuochi
Quando due tra i producer più eleganti della scena uniscono le forze, il risultato non può che essere un’opera di assoluta qualità. Dove Mangiano I Cuochi di Fid Mella e Zonta è molto più di un semplice producer album: è un gioiello per gli amanti della Doppia H, capace di riportare alla luce la magia del suono Blue Nox/Unlimited Struggle che ha segnato gli anni ‘10. Fid Mella e Zonta, colonne portanti degli esordi di artisti del calibro di Ghemon, Mecna, Mistaman, Cali, Nex Cassel, Egreen e molti altri, ribadiscono che il rap non è solo punchline su droga e vita di strada. È anche il racconto autentico delle lotte quotidiane, un concetto che D.M.I.C. incarna alla perfezione. L’album brilla grazie a una produzione impeccabile e un roster di liricisti straordinari: da un Ghemon ispiratissimo a Mad Buddy, Toni Zeno, Tormento, Mistaman, Frank Siciliano, fino agli scratch di Dj Shocca. Ogni traccia è un viaggio nei sentimenti, tra nostalgia e cruda realtà, che supera il semplice tema culinario suggerito dal titolo. Pubblicato sotto l’egida di Payback Records, l’etichetta guidata da Fantini, questo progetto è una dichiarazione d’intenti: il rap underground italiano ha ancora molto da dire, e vuole farlo rispettando le sue radici.
Brani da ascoltare: La Fotta, Temperatura Di Cottura, Poche Mele, A Fuoco Lento, Sfilettatura
Oltre i dischi appena citati, abbiamo il dovere di menzionare altri progetti che hanno fortunatamente puntato sulle rime in questo 2024 del rap italiano e che avremmo tanto voluto inserire nella nostra top 10:
- Dj Skizo, Prima Del Prima
- Garelli, Mezzi
- MRGA, Be Great FC
- Toni Zeno, Carlo Ragazzo, Dies Irae
- Louis Dee, Palifornia
- Gentle T, Mr. Squito, La Visione di Pantaleo
- Lord Madness, Heath Ledger
- Giovane Feddini, Vacca, Graveyard Duppies
- Nex Cassel, Il Turco, Mentalità
- Ape, Lettere Mai Scritte
- Peter Wit, Wit
- Joelz, Day Off
- Jampa Ak, Montenero, Reportage
- Drimer, Scrivo Ancora 3
- Jesto, L’Asteroide
- Cor Veleno, Fuoco Sacro
- Blo/B, L’Elefante Nella Stanza
- Asher Kuno, Sapori Forti
E per voi, quali sono i migliori dischi rap pubblicati in Italia in questo 2024?
Classifica dei 10 migliori dischi rap pubblicati in Italia nel 2024
a cura dello staff di Rapologia
Grafica di Mr. Peppe Occhipinti.