Siamo già arrivati a metà anno ed è quindi arrivato il momento di mettere ordine a tutto quello che il rap italiano ci ha offerto in questa prima parte del 2022.
Tra album molto attesi e sorprese inaspettate la carne al fuoco era tanto e scegliere le migliori strofe non è stato quindi facile. Il filo conduttore che abbiamo voluto unisse le nostre scelte è stato ben chiaro: se ad una tecnica pregevole abbini anche un certo tipo di contenuto hai fatto bingo.
Sembrerà strano ma scegliere quel tipo di strofe è stato piuttosto naturale. Nonostante tutto abbiamo deciso di offrire un ventaglio più vario possibile ai nostri lettori: troverete una maggioranza di strofe “conscious” ma c’è spazio anche per incastri e tecnicismi con meno pretese.
Insomma, dai dischi che hanno infranto ogni tipo di record a delle gemme nascoste, qui dentro trovate le nostre strofe preferite del 2022. Almeno fin qui…
NDR: Le strofe sono elencate in ordine di uscita, da gennaio a giugno.
Le 27 strofe migliori del rap italiano nel 2022 (fin qui…)
1. Murubutu, “Black Rain”
Il professore ha aperto il suo 2022 con l’album Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali, un viaggio introspettivo che indaga a più riprese e da più prospettive il tema dell’amore e più generalmente della nostalgia. Al suo interno troviamo però anche una prova d’autore dei migliori bestseller nella narrazione distopica contenuta in Black Rain assieme ai suoi compagni di viaggio Claver Gold e Rancore. Un racconto distopico ambientato nel 2095, ma con elementi non così troppo distanti dalla realtà.
2. Montenero, “Milano da Bere”
Ormai da un paio di anni il buon Monte sembra essere deciso a riprendersi lo scettro della Milano underground, tra strofe e progetti che hanno dimostrato una maturità e una sapienza della materia davvero invidiabili. A proposito di Milano, la sua prima strofa in Milano da Bere crediamo sia un biglietto da visita a chi crede di poterla fare da padrone nella città della madonnina senza avere il background del sempreverde membro della Dogo Gang.
3. Egreen, “Incubi”
Una delle tracce più sconvolgenti degli ultimi anni del rap italiano. Letteralmente. Dopo un lungo silenzio Fantini è tornato con un disco solido ed ispirato, che trova la sua massima ispirazione in “Incubi”. Una traccia (o strofa) da 10 minuti dove il rapper di origini colombiane racconta la sua vita per filo e per segno non perdendo mai il filo ad ogni barra. Ipnotica.
4. Izi, “Come Stai”
La parabola di Izi è stata una delle più particolari degli ultimi anni, specialmente se rapportata a quella dei suoi colleghi coetanei che sembrano aver trovato la pace e l’equilibrio giusto nella loro vita lavorativa. Il rapper di Genova sembra che invece abbia ancora molto da dire e da dare, scrollandosi di dosso quel malessere che ancora lo contraddistingue dal primo giorno. La strofa che ha regalato a Bresh in Come Stai ne è l’esempio più lampante.
5. Paky, “Vita Sbagliata”
Paky è stato senza dubbio la rivelazione di questo 2022 del rap italiano. Il suo album di debutto Salvatore è stata una sorpresa per tutti gli addetti ai lavori e i colleghi, facendo ricredere anche coloro che avevano più di una perplessità al riguardo. Un disco dalle due anime, una più cafona e festaiola ed un’altra più introspettiva. Come detto nell’incipit, abbiamo deciso di dare precedenza alla seconda “anima”: Vita Sbagliata è una fotografia della musica di Paky, specialmente grazie alle potenza della seconda strofa.
6. Guè, “Vivi o Muori”
Rimaniamo ancora dentro Salvatore” il disco di Paky. Questa volta tocca a Guè prendersi la scena con la strofa di Vivi o Muori che dà continuità alla rinnovata vitalità mostrata in Gvesvs, che dà più spazio al Cosimo Fini introspettivo e ispirato. Una delle sue migliori strofe dell’ultimo periodo, che funge anche da passaggio di testimone per quello che ha definito essere più volte il suo rapper preferito della nuova generazione.
7. Marracash, “Noia”
Premessa: lo stesso Marracash ha affermato che questa strofa è stata registrata nel periodo di crisi pre-Persona. E crediamo sia stato uno di quello che in USA chiamano Moment of Clarity, dato che la lucidità e la comunicazione di queste barre risultano essere più attuali che mai. Il 2022 ha tutte le premesse per vederlo ancora protagonista, che sia nei suoi dischi o in quelli di altri ma basterebbe anche solo questa strofa per definire Fabio Rizzo come uno dei protagonisti di quest’anno.
8. Fabri Fibra, “Outro”
Rimaniamo su Caos di Fabri Fibra, un disco che non ci ha entusiasmato ma che è innegabile contenga diverse gemme al suo interno. Una di queste è l’Outro, uno dei suoi brani più belli e più rappresentativi, specialmente se rapportati al lungo silenzio che lo hanno preceduto. Non sapevamo se scegliere la prima, la seconda o la terza strofa: abbiamo scelto la seconda, ma vi raccomandiamo anche le altre due per forza di cose.
9. Jake La Furia, “Fischio e Tuta”
Anche quest’anno Jake si è presentato al pubblico del rap italiano con tutti gli onori del caso. Dopo aver chiuso il capitolo 17 con Emis Killa è stato il turno della sua fase solista, arrivata al suo apice con il disco Ferro del Mestiere che molto probabilmente vedrà una seconda parte già entro la fine dell’anno. L’album in questione ve lo raccomandiamo tutto dall’inizio alla fine ma in questo caso vi proponiamo la strofa che Jake ha registrato per Gianni Bismark nel suo ultimo disco. Tecnica, contenuto, citazioni: tutto quello che vi serve per capire il livello del rap italiano attuale.
10. Gionni Gioielli, “Ross Ulbricht pt 2 e 3”
MRGA sta continuando a cavalcare la scena senza guardare in faccia nessuno, senza mai scendere a compromessi. Continua quindi il viaggio fatto di citazioni e ispirazioni più disparate made in Italy. In Free Craxi Gioielli non solo confeziona uno dei migliori prodotti usciti dalla sua scuderia, ma dà nuova linfa vitale in fatto di produzioni e barre ricordandoci che ancora le sorprese non sono finite qui per quest’anno. Il momento più alto? La strofa iniziale in Ross Ulbricht pt 2 & 3, dissacrante e sempre on point.
11. Toni Zeno, “Primo Stadio: Separazione”
Uno dei nostri rapper preferiti tra quelli di nuova generazione. Il rapper siciliano ha trovato la formula giusta lavorando a stretto contatto con Aleaka che ha creato dei tappeti sonori ad hoc e che trovano la loro forma compiuta in Sove et Coagula EP, in cui Toni Zeno ci mostra il suo ventaglio praticamente infinito di skills al microfono. Siamo solo all’inizio eppure vi basterà la prima strofa del primo brano dell’EP per farvi un’idea concreta del talento di cui vi parliamo. Lodevole.
12. Luchè, “Le Pietre Non Volano”
Dove Volano Le Aquile è un disco che porta avanti egregiamente la legacy di Luchè, iniziata con Malammore e portata avanti con Potere. Come affermato dallo stesso artista, ognuno di questi dischi è un capitolo di uno stesso libro, nonostante le nature differenti che li caratterizzano. Nonostante i numeri non siano trainanti, la qualità del disco è innegabile e trova in alcuni brani la sua forma migliore. Non potevamo quindi non citare Le Pietre Non Volano, uno dei brani più belli realizzati dagli ultimi anni e che vede nella seconda strofa del suo autore una carica emotiva davvero impressionante.
13. Ernia, “Ci Riuscirò Davvero”
Rimanendo in tema Luchè e DVLA, non potevamo non citare la strofa di Ernia in Ci Riuscirò Davvero. Sofisticata Ignoranza direbbe Guè, e come dargli torto. Lessico mai banale, tecnica inappuntabile e contestualizzazione ineccepibile. Una delle migliori strofe di questo 2022, scritte da una delle penne migliori della scena.
14. Noyz Narcos, “Topboy”
Il 2022 è stato un anno importante per Noyz Narcos, poichè ha segnato il suo ritorno sulla scena con un album importante come Virus a 4 anni di distanza da Enemy. Nonostante questo sia un disco solido di cui vi raccomandiamo caldamente l’ascolto, però, crediamo che la strofa in Topboy con Lazza rappresenti uno dei suoi momenti più alti dell’ultimo periodo: “La gente come me ti serve per sentirti meglio“.
15. Lazza, “Nulla Di”
Rimanendo in tema Sirio, Lazza ha tirato fuori un disco che ancora a mesi di distanza domina le classifiche. Sono diverse le tracce che lo hanno portato in alto, ma ne abbiamo scelta una che forse crediamo sia passata sotto traccia nonostante contenga in sé tutti gli elementi che hanno reso il rapper milanese un vincente in questo 2022. Parliamo della prima strofa di Nulla Di, in cui tra citazioni varie ed una interpretazione top ci regala una delle strofe migliori tra gli album rap usciti quest’anno.
16. Rancore, “Freccia”
Lo Xenoverso di Rancore è stato uno dei mondi più interessanti creati dalla musica rap quest’anno in Iitalia. Un disco non facile da fruire e dalla complessità più che giustificata, che esplora non solo l’io del suo autore ma anche diversi aspetti della realtà in cui viviamo, visti da un’altra prospettiva. Crediamo quindi che la prima strofa del primo brano racconti con efficacia quello che poi sarà il disco: un viaggio incredibile e imperdibile. Senza dimenticarsi della tecnica con cui racconta i suoi pensieri.
17. Creep Giuliano, “Giuliano”
Il rapper toscano Creep Giuliano rappresenta senza dubbio un unicum nel panorama del rap italiano, grazie al suo stile di rap che si distingue nettamente da tutto il resto. Anche quest’anno – nonostante siano passati solo pochi mesi – ha già contribuito con due dischi che si fanno ricordare come quello in collaborazione con Montenero e FatFat e un EP omonimo. Le scelte potevano essere diverse ma abbiamo deciso di portarvi la seconda strofa della traccia che porta il suo nome: Giuliano.
18. Clementino, “Univers”
Clementino è come il vino, più invecchia e più diventa buono. Nonostante si sia ormai perso il conto di quanti palchi, strofe e progetti abbia nel suo background, il rapper campano non smette di sorprenderci. Black Pulcinella è secondo noi una delle sorprese di questo 2022 grazie alla sua natura versatile che gli permette di abbinare facilmente e con sapienza momenti più introspettivi ad altri puramente di intrattenimento, con la qualità come unico filo conduttore. E la prima strofa di Univers è uno dei momenti più alti del disco.
19. Ensi, “Non Passa mai”
Rimaniamo in Black Pulcinella, anche se questa volta il protagonista non è Clementino ma un ospite di tutto rispetto. Stiamo parlando di Ensi, che questo 2022 l’ha iniziato in un modo niente male. Eravamo indecisi fino all’ultimo se inserire una strofa di EZ – che è una traccia fatta letteralmente per ribaltare i locali – o se dare precedenza a questa perla introspettiva. Ancora una volta, come da premessa, la scelta è stata la seconda: “Così in alto che non vedi oltre, vedi altro“.
20. Rollz Rois, “Peggy Gou”
Parlare di Rollz Rois come fosse un emergente qualsiasi ci risulta impossibile, e non basta neanche assegnargli meritatamente un posto tra le migliori strofe del 2022 per rendere giustizia al suo talento. Soltanto in questa prima metà dell’anno ha infatti già rilasciato numerose strofe tra i progetti targati Santa Sede e quelli MRGA e sceglierne una sola è stata già un’impresa. Se poi consideriamo che quasi tutta la sua roba è auto-prodotta.. Beh, ascoltatevi Peggy Gou: la prima strofa, la seconda e poi di nuovo in loop.
21. Lanz Khan, “Sakura”
Dopo un progetto come Collana Di Perle che non ha del tutto rispettato le aspettative, Lanz Khan è tornato con un nuovo progetto per finire il lavoro. Insieme a Sick Budd realizza infatti quello che è uno dei suoi migliori progetti da un po’ di tempo a questa parte, dove la ricercatezza delle sue rime cui siamo già stati abituati questa volta si sposano con un sound che sembra essergli stato cucito addosso su misura. Una rivelazione di questo 2022 che vogliamo proporvi con la prima esplosiva strofa di Sakura.
22. Dani Faiv, “Faiv Punto”
La rinascita artistica di Dani Faiv passa da Faiv, il suo nuovo disco che è anche figlio della nuova vita privata e lavorativa dell’ex membro Machete. Il suo nuovo progetto riprende però molto di quanto fatto in Scusate Se Esistiamo e questo fattore ha sia una sfumatura positiva che una negativa. Quella positiva è che le intro diventano così una certezza, ed altrettanto le strofe contenute al loro interno. Ascoltare per credere, la seconda strofa in Faiv, Punto.
23. Don Diegoh, “Spine”
Don Diegoh si sa, è uno dei preferiti dal nostro staff da tempi non sospetti. Quest’anno è tornato con un nuovo progetto, Addio, a domani che già dal titolo lascia filtrare tutta la malinconia che contengono i pezzi al suo interno. Tra vari che potevamo sceglierne abbiamo preferito Spine, traccia che è stata scelta come singolo per anticipare il disco e che racchiude dentro di sé quanto vi dicevamo prima. Vivere male per scrivere bene.
24. Inoki, “La Cosa Giusta”
Quanta emozione nel risentire sulla stessa traccia le voci di Jake La Furia e Inoki. Ancor di più se contestualizziamo la traccia all’interno di un disco di spessore come Ferro del Mestiere, che porta avanti una legacy pur rispettando sempre quanto fatto prima. Dopo i presunti screzi degli anni passati i due si sono quindi riuniti su uno degli episodi più interessanti del disco, realizzando una traccia che è un vero e proprio monumento all’Hip-Hop. Chapeau.
25. Eliaphoks, “Susanna Messaggio”
Quanta freschezza e quante barre nel nuovo progetto targato MRGA. La prima parte di FestivalBars ci ha regalato il disco dell’estate che in tanti sogniamo ma che non tutti meritiamo e sembra quasi un inganno vedere uscire progetti così interessanti in estate inoltrata. Tra tutte le tracce però abbiamo la predilezione per Susanna Messaggio, con Armani Doc ed Eliaphoks che hanno realizzato un instant classic: dalle linee melodiche, al concept, alle strofe. Scegliamo Elia per la quartina incredibile con cui conclude la sua strofa.
26. Kaos, “Chiodi”
Ultimo arrivato, ma non per questo dimenticato. Chiodi di Kaos è uscito a sorpresa, in un momento in cui nessuno se lo aspettava. Una mossa azzardata ma coerente con quella della persona e del personaggio di cui stiamo parlando. Il disco ci è piaciuto molto e non potevamo esimerci dallo scegliere almeno due strofe tra le perle contenute al suo interno. La prima strofa della title track è una di queste.
27. Danno, “L’Uomo dei Sogni”
Infine, l’ultima strofa che ci ha davvero fatto un lavaggio del cervello (in senso positivo eh) è stata quella del Danno nella traccia L’Uomo dei Sogni. É pazzesco quanto nonostante gli anni e le centinaia se non migliaia di barre che lo precedono il rapper del Colle Der Fomento (ben assistito anche qui da Masito) abbia praticamente le cartucce infinite. O forse sarebbe meglio dire una penna rara, che piuttosto che invecchiare continua a raffinarsi. Premete play, indossate delle cuffie e giudicate da soli.
Ascolta la Playlist su Spotify con le migliori strofe del 2022
Abbiamo raccolto tutti questi brani in una Playlist pubblicata sul nostro profilo di Spotify, così che possiate ascoltarvele con calma per poi dirci la vostra al riguardo.
Buon ascolto!