Rapologia Charts – I migliori featuring del rap italiano del 2022

Mistaman

Ne abbiamo ascoltati di dischi quest’anno e tra conferme, gradite sorprese e inaspettate delusioni, a prendersi a volte la scena ci hanno pensato gli ospiti chiamati all’interno della tracklist. Con la consapevolezza di essercene sicuramente dimenticato qualcuno, ci siamo divertiti a raggruppare di seguito alcuni dei migliori featuring che il rap italiano ci ha offerto in questo lungo 2022.

Ensi, Mattak e Mistaman tra i migliori featuring del rap italiano del 2022

Rancore – Black Rain (Murubutu)

Black Rain è una traccia incredibile, dove padrone di casa, beatmaker e ospiti – pt. 2 compresa – hanno offerto delle performance sopraffine. Tra le varie strofe abbiamo voluto però premiare quella proveniente dalla penna di Rancore, capace di raccontare questa realtà distopica e apocalittica con un vocabolario e una metrica da applausi, partendo addirittura dal punto di vista di una telecamera. Una sedici da ascoltare e leggere con attenzione. Chapeau.

Mistaman – Rock The House (Deda)

Ma quanto ci piace Mistaman all’interno dei pezzi altrui? Sfortunatamente è successo di rado nel corso della sua carriera, ma ogni volta che è capitato ha lasciato il segno con una sedici che molti, probabilmente, si sarebbero tenuti per il proprio progetto personale. Barre come “miglioro così spesso che son meno bravo adesso di quanto non lo sia adesso” non si sentono tutti i giorni e Mista l’ha regalata a Deda, per una traccia dal fortissimo sapore hip-hop.

Ensi – Non Passa Mai (Clementino)

Sebbene sia rimasto a secco di progetti personali, il 2022 di Ensi è stato decisamente ricco di barre e di novità discografiche. Eravamo indecisi fino all’ultimo se inserire una strofa di EZ – che è una traccia fatta letteralmente per ribaltare i locali – o se dare precedenza a questa perla introspettiva. Come spesso ci è capitato di fare, abbiamo optato per seconda: “Pensavo fra, voglio una vita che rimedia questa se rinasco/ma la fede fra il cuore e la testa fa un bel salto”.

Danno – L’Uomo Dei Sogni (Kaos One)

É pazzesco quanto nonostante gli anni e le centinaia se non migliaia di barre che lo precedono il rapper del Colle Der Fomento (ben assistito anche qui da Masito) abbia praticamente le cartucce infinite. O forse sarebbe meglio dire una penna rara, che piuttosto che invecchiare continua a raffinarsi. Premete play, indossate delle cuffie e giudicate da soli.

Jake La Furia – Fischi e Tuta (Gianni Bismark)

Anche quest’anno Jake si è presentato al pubblico del rap italiano con tutti gli onori del caso. Dopo aver chiuso il capitolo 17 con Emis Killa è stato il turno della sua fase solista, arrivata al suo apice con il disco Ferro del Mestiere che vedrà una seconda parte come da lui stesso a noi confermato. L’album in questione ve lo raccomandiamo tutto dall’inizio alla fine ma in questo caso vi proponiamo la strofa che Jake ha registrato per Gianni Bismark nel suo ultimo disco. Tecnica, contenuto, citazioni: tutto quello che vi serve per capire il livello del rap italiano attuale.

Izi – Come Stai (Bresh)

La parabola di Izi è stata una delle più particolari degli ultimi anni, specialmente se rapportata a quella dei suoi colleghi coetanei che sembrano aver trovato la pace e l’equilibrio giusto nella loro vita lavorativa. Il rapper di Genova sembra che invece abbia ancora molto da dire e da dare, scrollandosi di dosso quel malessere che ancora lo contraddistingue dal primo giorno. La strofa che ha regalato a Bresh in Come Stai ne è l’esempio più lampante e ha contribuito ad aumentare l’hype di un disco che, sembra proprio, vedrà luce nel 2023.

Jack The Smoker – Paranormal Activity (Vacca)

Quello di Vacca è un ottimo album, rap al 100%, e che infatti abbiamo inserito nella nostra consueta classifica di fine anno dei migliori dischi. Tra gli aspetti positivi di Barroso ci sono anche i featuring, tra i quali spicca – oltre all’apprezzatissimo Styles P – anche Jack The Smoker, autore di una sedici contraddistinta da una serie di punchline una dietro l’altra, che non può che fare esaltare ogni testa hip-hop all’ascolto.

Marracash – Noia (Fabri Fibra)

Premessa: lo stesso Marracash ha affermato che questa strofa è stata registrata nel periodo di crisi pre-Persona. E crediamo sia stato uno di quello che in USA chiamano Moment of Clarity, dato che la lucidità e la comunicazione di queste barre risultano essere più attuali che mai. Che sia con i propri dischi o con una manciata di strofe lungo i dodici mesi, Fabio Rizzo rimane uno dei protagonisti principali del rap italiano, anche quest’anno.

Mattak – Capate Storte (Clementino)

L’avrete capito: a noi la tecnica sopra il beat piace un botto e per questo non dovrebbe stupirvi trovare qui questa traccia dove, oltre al sempre ottimo Clementino, troviamo un Mattak in formissima. Per l’ennesima volta, il rapper di origini svizzere mette in risalto la sua innata capacità metrica e di cambi di flow, con due o tre punchline da far saltare dalla sedia perfino quei nervosi che nomina in chiusura di brano. Insomma, con Capate Storte abbiamo a che fare con la classica traccia che appena termina ti fa dire: quanto c*zzo è bello il rap.

Nayt – Guardie e Ladri (Rancore)

Chiudiamo questa nostra personalissima top 10 con l’ottima sedici che Nayt ha offerto a Rancore nell’album Xenoverso: una strofa come suo solito introspettiva e tecnica alla stesso momento, capace di offrire quel tocco in più ad una delle tracce meglio riuscite del disco di Tarek. Riuscire a fare bella figura a fianco di un paroliere come Rancore non è da tutti: beh, Nayt ce l’ha fatta, eccome.

Come anticipato, questa è solo una selezione di alcuni dei migliori featuring del rap italiano del 2022: secondo te quali altri sono stati memorabili?

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