Nella serata del 24 ottobre, i fan di XXXTentacion sono stati sorpresi da una foto, sui profili social del defunto artista, in cui compariva una data, 22 novembre 2022, che lasciava presagire a nuova musica inedita.
Il giorno seguente, invece, tramite un annuncio sugli stessi profili, è stato confermato il rilascio, invece, oltre i confini statunitensi, del documentario Look At Me: XXXTENTACION, già disponile oltreoceano dal 10 giugno sulla piattaforma Hulu, al quale sarà aggiunto un film bonus In His Own Words: XXXTENTACION, disponibile anch’esso globalmente.
Look At Me: XXXTENTACION, luci ed ombre dietro l’artista
Look At Me: XXXTENTACION, diretto da Sabaah Folayan, si apre con un vlog amatoriale girato dallo stesso XXXTentacion, in cui quest’ultimo, inquadrandosi, si rivolge ai fan, dicendo di voler far conoscere Jahseh (nome datogli in onore di Bob Marley, dal pezzo So Jah Seh), cioè motivato a far venir fuori la persona prima ancora dell’artista (volontà rimarcata anche in un’altra occasione durante il film).
È un documentario che ci immerge nelle oscurità e nelle contraddizioni di un’artista, probabilmente all’apice della sua carriera, e contemporaneamente nella fase più autodistruttiva, non lo idolatra né lo condanna, ma chiede allo spettatore di lasciarsi coinvolgere emotivamente.
La struttura narrativa si articola nella classica struttura ad intervista, in cui si lascia spazio alle persone coinvolte nella vita del rapper, tra cui sua madre Cleopatra Bernard, la fidanzata Jenesis Sanchez, l’ex fidanzata Geneva Ayala e il collega rapper Ski Mask the Slump God, includendo anche interviste con i rapper del collettivo di XXXTentacion, Members Only, dando modo a tutti di raccontarne i ricordi.
Gran parte del documentario si concentra sulla triste vicenda tra lui e l’ex fidanzata Geneva.
Dapprima si son trovati complementari, percependosi come due outsiders, incompresi e sofferenti (ad XXX venne anche diagnosticato il bipolarismo da ragazzo), ma essendo nel tempo cresciuta la gelosia, dovuta alla dipendenza che l’una trovava nell’altro e viceversa, si è irrimediabilmente giunti alla violenza del rapper della Florida ai danni della ragazza, tanto da arrivare a strangolarla. Violenza che ha poi costretto il rapper alla reclusione.
La vicenda viene analizzata, oltre ovviamente da Geneva, dagli amici e soprattutto dalla madre.
Quest’ultima, in un profondo passaggio del documentario, riconosce la colpevolezza del figlio, ma maternamente coinvolta, dimostra di volergli star accanto, essendo pur sempre suo figlio.
Dalle confessioni degli amici si evince la volontà da parte di XXX, se avesse avuto tempo, di espiare le sue colpe, probabilmente confessando la violenza, pur essendosi inizialmente ritenuto innocente.
Quindi, la volontaria scelta iniziale di mostrare un XXX che ha voglia di far emergere la persona prima dell’artista è evidentemente una presa di posizione, che antecede il racconto successivo del film, come a dichiarare l’avvicinamento di XXX ad una purificazione, suggellata dalla graziosa e fanciullesca immagine in cui prende in mano il peluche di Stitch, suo personaggio Disney preferito.
È un documentario che ribadisce il dibattuto conflitto sull’integrità morale degli artisti, essendo sempre difficile fare una scissione tra persona e personaggio.
Ma si può essere musicista di talento e boa di salvataggio per alcuni fan, che gravitano in situazioni di sconforto, ed al tempo stesso deleteri nella vita privata con le persone care, anche condizionato, nel suo caso, dalla precaria salute mentale che ne rendeva instabile il giudizio.
Le persone possono essere tante cose.
Unitamente al documentario, il 10 giugno è stata anche rilasciata una raccolta di brani che compaiono al suo interno. Questa è stata preceduta dall’uscita di un singolo in collaborazione con Kanye West, True Love.
L’album contiene solo brani che sono già in qualche modo editi; alcuni su album precedenti ed alcuni precedentemente esclusivi di SoundCloud.
Nel film si susseguono anche stralci di video di concerti, in contrapposizione alla vicenda sopra descritta, in cui emergono l’amore che i fan riuscivano a dargli e la foga e la passione che lo contraddistinguevano nell’esibizione, lasciandoci con un polpo alla gola, per citare Zerocalcare, pensando a cosa sarebbe potuto diventare.
La musica, in fondo, usata da XXXTentacion come antidepressivo, per combattere le emozioni, è ciò che resta.
In His Own Words: XXXTENTACION, di cui è già visibile un trailer, esamina, invece, le convinzioni e i pensieri del rapper riguardo al progresso dell’umanità, alla sua musica, alla sua storia di violenza e al suo tempo trascorso in prigione.
Dateci un occhio, a prescindere che siate fan o meno di XXX, e intanto recuperate la soundtrack del primo documentario al link qui sotto.