Melt my Eyez, See your Future di Denzel Curry ci apre gli occhi

Denzel Melt my Eyez

Abbiamo avuto la grande fortuna di ascoltare in anteprima Melt my Eyez, See your Future di Denzel Curry, quinto album in studio del rapper, al ritorno in grande stile dopo alcuni anni di progetti ottimi ma istintivi.

Il Denzel Curry reale in Melt my Eyez, See your Future

In tempi frenetici e al contempo statici, colmi di pandemie e guerre, Denzel Curry decide di abbandonare ogni alter ego e offrire la persona reale, il Denzel reale, alla sua musica. Ciò comprende un’onestà emotiva che prima si nascondeva nella risacca delle urla di Sumo e nel riverbero dei bassi di Ultimate.

Un’onestà che nasce da una maggior consapevolezza di se stessi, dei propri errori e del dolore che ci abita. Tutte scoperte dovute al confronto con la psicologia e l’introspezione forzata di una quarantena che ci ha lasciati soli ad esplorare i nostri crani.

Denzel l’ha fatto a fondo e ne ha ricavato un sostegno fondamentale, capace di convincerlo ad abbandonare (per ora) grida e tendenze trap, per affondare nelle influenze a cui si sente di dovere di più. A livello di immaginario parliamo del cinema di Kurosawa, di Star Wars e degli anime, mentre tradotto in musica significa strumentali jazz, atmosfere rilassate e riflessioni incalzanti.

Mentre i due singoli precedenti, Walkin e Zatoichi, si ritrovano in questa descrizione, proprio l’ultimo antipasto dell’album, Troubles, si discosta dal resto della tracklist, ponendosi in forte contrapposizione con la traccia 6 Mental, la quale vanta la partecipazione del rapper e poeta Saul Williams con una poesia.

Troubles è Denzel Curry e T-Pain che intonano scanzonati e ironici strofe sulle difficoltà passate e presenti, mentre Kenny Beats e Dj Khalil si divertono con un beat che ricorda le produzioni di Pierre Bourne.

Le confessioni jazz di un talento unico

Un brano che invece sarebbe suonato coerente e d’impatto, è di certo la collaborazione con Terrace Martin Pig Feet del 2020, molto vicina per stile e tematiche a Melt my Eyez.

Ed è proprio da abili musicisti come Robert Glasper e Karriem Riggins che Curry è partito per sviluppare un’estetica che vuole confrontarsi con i My Beautiful Dark Twisted Fantasy e i To Pimp a Butterfly.

Paragoni stratosferici per dire che l’ambizione è alta e le mire del Denzel scrittore e liricista sono sconfinate: Curry vuole portarci nel suo mondo e immergerci in tutto ciò che ha imparato in questi 26 anni di vita e lotta.

Take a ride on my train of thought
Fundamentals what I brought
Penny less I awake to emptiness
Enlighten
26 years on earth my soul fighting

Perdetevi in quello che Denzel Curry considera il suo miglior album (ed è tutto dire dopo Imperial e Taboo) e dateci le vostre impressioni, in attesa di una sorpresa che uscirà a breve.

A presto!