Nel 2022 il Super Bowl verrà ricordato anche per l’Halftime Show mastodontico realizzato da Dr Dre in compagnia di altre stelle della storia del rap, ma nel corso degli anni la finale della NFL e il genere musicale che vi trattiamo tutti i giorni si sono incontrati più di una volta. E han sempre fatto parlare.
Vediamo insieme il perché.
Il rapporto speciale tra il Super Bowl e la musica rap
Affronteremo in maniera riassuntiva questo legame toccando i seguenti punti:
- Prima del Super Bowl: il legame tra rap e NFL
- I rapper negli spot pubblicitari
- L’Halftime show a tinte hip-hop
Prima del Super Bowl: il legame tra rap e NFL
Qual è lo sport più popolare negli Stati Uniti? Il Football Americano e non sorprendono quindi gli innumerevoli intrecci che la palla ovale ha avuto con la musica di tutto il mondo, rap compreso.
Di riferimenti nei singoli brani ne abbiamo avuto a bizzeffe, sia allo sport in generale che a singole star della NFL come il quaterback più vincente della storia che di recente ha annunciato il ritiro, Tom Brady. Uno degli esempi più lampanti è probabilmente la traccia che Lil Wayne ha realizzato nel 2020 in collaborazione con Gudda Gudda e HoodBaby per la colonna sonora della nuova stagione di Thursday Night Football, la trasmissione dedicata alle partite della National Football League. Il titolo? Semplicemente NFL.
Doveroso poi nominare le soundtrack del videogame Madden NFL sempre ricche di rap e, infine, film come L’altra sporca ultima meta, dedicato proprio al football americano e avente all’interno del cast i D12 e soprattutto Nelly, uno che ha avuto più di un intreccio con la palla ovale.
I rapper negli spot pubblicitari
Ogni anno la National Football League termina con il Super Bowl, il principale avvenimento sportivo degli Stati Uniti, trasmesso in televisione in tutto il mondo, con un pubblico che supera anche il miliardo di telespettatori.
Ciò comporta costantemente un giro di soldi mostruosi, dall’evento in sé agli spot commerciali, che fanno lotta ogni anno per essere più spettacolari e coinvolgere ospiti di caratura mondiale, come quello del 2021 della Coca-Cola che ha visto protagonista il regista Martin Scorsese e perfino il talentuoso Cordae.
L’autore di From a Birds Eye View è solo l’ultimo di una lunghissima lista di rapper della scena statunitense diventati protagonisti di questi dispendiosi spot: Puff Daddy, Missy Elliott, T-Pain, Lil Wayne, Drake, solo per citarne qualcuno.
Uno degli spot più simbolici fu però senza dubbio quello che Chrysler realizzò nel 2011 assieme a sua maestà Eminem: per lanciare una sua nuova vettura, decise di stupire tutti producendo lo spot più lungo mai realizzato prima per il Super Bowl (più di due minuti) assieme a una contante che mai aveva preso parte a una pubblicità e utilizzando per la prima volta, per uno scopo simile, la sua iconica Lose Yourself:
L’Halftime show a tinte hip-hop
Tanti soldi girano anche attorno alla presenza sugli spalti.
I tifosi e i fan sono disposti a spendere migliaia di euro per non perdersi i vincitori della NFL e per assistere dal vivo allo show dell’intervallo che nel corso degli anni ha visto alternarsi gente del calibro di Michael Jackson, The Black Eyed Peas, Justin Timberlake, Nicki Minaj, Beyoncé, Travis Scott, Big Boi, M.I.A., Puff Daddy, Queen Latifah e tanti altri.
Figura molto importante dietro gli ultimi Halftime Show è stata quella di Jay-Z nel ruolo di produttore assieme alla sua Roc Nation e lo è stata anche nel 2021, nell’edizione forse più difficile da portare avanti con lo stadio semivuoto causa Covid-19 ma con un The Weekend capace di regalarci una performance piaciuta a molti ma criticata anche da tanti.
Arriviamo ora all’atteso Super Bowl di quest’anno.
La 56° edizione ha attirato su di sé un hype smisurato dallo scorso novembre, non solo per per la partita che ha visto trionfare tra le yard i padroni di casa dei Los Angeles Rams contro i Cincinnati Bengals, ma anche per uno degli Halftime Show più mastodontici di sempre. Stiamo parlando di uno spettacolo con cinque artisti (+ guest star speciali) in grado di vendere quasi 400 milioni di dischi e capaci di influenzare chiunque attraverso la loro musica, a partire dalla regina dell’R’n’B Mary J. Blige, da poco tornata con un singolo esplosivo assieme a Dj Khaled, intitolato Amazing.
Chi vive l’hip-hop almeno dalla fine degli anni Novanta, avrà facilmente ripensato allo storico The Up In Smoke Tour quando sullo stesso palco ci son stati Dr. Dre, Eminem e Snoop Dogg, tre leggende legate da un rapporto di stima reciproca e da un contributo mostruoso al rap mondiale e alla sua cultura.
Quando poi Dre si è seduto al pianoforte, intonando prima I Ain’t Mad At Cha’ di Tupac e facendo poi partire l’intrambontabile Still D.R.E. difficilmente qualcuno è riuscito a stare seduto sul divano, nonostante in Italia fossero passate le 2 di notte.
Molto attesa è stata la performance di Kendrick Lamar.
I suoi fan stanno aspettando un suo album da quasi cinque anni e, dopo un paio di recenti featuring con il talentuoso cugino Baby Keem – nell’interessantissimo The Melodic Blue – e una dichiarazione l’estate scorsa che faceva ben sperare riguardo il suo disco, questa esibizione al Super Bowl sembrava per tutti potesse essere la vetrina giusta per lanciare il suo ultimo progetto targato TDE, l’etichetta con cui ha pubblicato tutti i suoi apprezzatissimi album.
Al momento così non è stato, però già vederlo in forma straordinaria per il “Dre Day” ha fatto ben sperare. Considerando che il giorno dopo è stato annunciato il concerto di Kendrick Lamar a Milano il 23 giugno 2022, le probabilità rimangono comunque molto alte.
Non sono poi mancate le sorprese durante lo Show, iniziando dalla costruzione di un palco enorme e maestoso che ha ricostruito parte della storia di questi incredibili artisti, passando per la presenza di due più che gradite guest star d’eccezione: 50 Cent e Anderson .Paak.
Insomma, un evento che ricorderemo a lungo e che porta con sé un doppio potenziale da non sottovalutare. Quello di offrire uno spettacolo ben strutturato di storia del rap ad un pubblico smisurato e di tutte le età come è quello del Super Bowl e, in aggiunta, quello di offrire un assist da non sprecare da parte di una NFL fin troppo etichettata ormai come “roba da bianchi“.
Staremo a vedere come sarà nei prossimi anni a quale prossime partnership milionarie avremo a disposizione, nel frattempo possiamo rivivere il video dell’Halftime Show del 2022 di seguito (o su YouTube, se la NFL non lo rende fruibile su altri siti).
Testo inizialmente scritto per la Storify di BSMNT 105 e poi rivisto