Not Good e Real Talk: accoppiata vincente

not good

Not Good a Real Talk è una scelta logica e perfino scontata.

Il rapper milanese è un artista emergente del ’97 che ha ricevuto l’endorsement di alcuni big della scena e che non è per nulla banale in merito a barre ed atteggiamento, facendone un ospite ideale dello show di Kuma, Khaled e Bosca.

Not Good infuoca lo studio di Real Talk

Il giovane rapper si presenta carico a molla e non perde tempo azzannando i primi due beat di Twentytwo e Mark Tembo con diversi cambi di flow e tanta attitudine street. Il suo stile gode della vicinanza artistica con Emis Killa in Hateful, con cui ha collaborato in Giovani Eroi, Mai più e Il seme del male RMX, e di una certa somiglianza a livello di scrittura con Massimo Pericolo, come notato nella nostra intervista.

Come da canone, non si contano le punchline e le rime strafottenti, condite dagli strepiti di Kuma che annuncia un episodio interamente in one take, ma non mancano gli accenni alla vita di strada e a quella personale del ragazzo.

Sa bene che non faccio il vago ma do della rivalsa

mio padre fra si bucava ed ha rischiato la morte

mo che ironia della sorte, sono l’ago della bilancia

Not Good nomina il lavoro al muletto, sgobbate di 16 ore al giorno, le difficoltà della madre e l’asfissia che provava nel bilocale in cui ha vissuto: tra flow spezzati e ritmati si intravede un artista con grandi potenzialità, indirizzato a ricalcare tematiche vissute alla Marracash.

Il terzo e quarto beat, rispettivamente di Foreigner e Trapptony, hanno elementi drill e spingono il rapper a dare il meglio per completare la puntata e l’introduzione a molti spettatori della scena hip-hop, di cui può dirsi di far già parte a tutti gli effetti.

Date un ascolto all’EP di esordio del 2021, Erba nei Jeans, e poi rivolgetevi ad uno dei migliori ultimi Real Talk per conoscere questa solida promessa milanese.