Lungi da noi trattare artisti lontani dall’universo rap, ci sono eccezioni come Mahmood e Blanco che, dopo la vittoria di Sanremo, stanno per partire alla conquista dell’Eurovision e di cui ci sembra doveroso parlare.
Quanto rap c’è in Mahmood e Blanco?
Gravitati attorno all’hip hop sin dall’inizio, vuoi per le sonorità o per le collaborazioni, vediamo qui sotto perché, secondo noi, pur distanti da questo mondo musicale in senso stretto, meritano una nomina all’interno del nostro sito.
- Mahmood e Blanco: gravitare nel mondo rap
- Sanremo si apre alla rivoluzione
- Eurovision: nuova vittoria?
Mahmood e Blanco: gravitare attorno al mondo rap
Sono sempre di più gli artisti che dal rap migrano verso il pop; tra gli esempi più lampanti troviamo Rkomi, nato con le rime di Dasein Sollen e nuovo idolo pop dopo Taxi Driver. Chiaramente, a differenza di Rkomi che era totalmente immerso nel mondo hip hop, Mahmood e Blanco hanno solo gravitato attorno a questo universo ma, sin da subito, le influenze e collaborazioni rap hanno avuto un certo peso nella loro musica: vediamole qui sotto.
Quasi tutti abbiamo conosciuto Mahmood grazie al festival di Sanremo del 2019 che lo ha decretato vincitore con Soldi prodotta da Dardust e Charlie Charles, prima prova lampante di influenze dal mondo rap, ma pochi sanno che già nel 2018 Guè, con cui lo stesso Mahmood ha riadattato Soldi in Gioventù Bruciata, il suo primo album, lo aveva chiamato all’interno di Sinatra, più precisamente nel brano Doppio Whisky.
In tempi ancora più recenti poi, l’artista di Gratosoglio è stato richiamato da Guè in Tardissimo e da Marracash in Non Sono Marra- La Pelle.
Sempre in Gioventù Bruciata, troviamo Anni 90, brano con Fabri Fibra e diverse produzioni di Zef, autore del beat di Brivido, Senza Dio e Oh Mama, solo per citarne alcune… In Ghettolimpo, infine, ultimo album di Mahmood, vi sono contaminazioni rap o trap, come la collaborazione con Sfera Ebbasta in Dorado.
Anche Blanco, dal canto suo, arriva al grande pubblico con La Canzone Nostra, brano di MACE che vedeva anche la presenza di Salmo…non male come prima collaborazione per un emergente!
Troviamo anche nel suo caso una fortunatissima collaborazione con Sfera Ebbasta in Mi Fai Impazzire, tormentone che ha scalato le classifiche streaming e che ha preceduto Blu Celeste, il suo primo album, in cui leggiamo anche il nome di Greg Willen tra le produzioni.
Precisiamolo: ormai non è raro che rapper e producer hip hop vengano coinvolti in collaborazioni pop o di altri generi; è anche vero, però, che ci sono artisti come Mahmood e Blanco che, per la loro attitudine o forte attaccamento all’ambiente, finiscono per rientrare inevitabilmente sotto la categoria in questione e, per l’andamento generale della scena rap mondiale e soprattutto italiana, si avvicinano molto di più loro a questo universo che molti altri che vanno a definirsi o vengono erroneamente definiti “rapper”.
Sanremo si apre alla rivoluzione
Dopo aver spodestato gli altri cantanti in gara nel Sanremo del 2019, Mahmood torna al Festival quest’anno con Brividi in coppia con Blanco e, decretati vincitori del Festival della Canzone Italiana, guadagnano l’opportunità di rappresentare l’Italia nella nuova edizione dell’Eurovision.
Prima di arrivare a questo, però, cerchiamo di capire come sia stato possibile per Mahmood vincere per ben due volte un Festival che fino a poco tempo fa era riservato solo ad un certo tipo di musica.
É evidente che dal 2019 in avanti qualcosa nel mainstream sia cambiato: dalle radio, alle TV, il rap ha trovato sempre più il modo di “infiltrarsi” in quegli spazi che per anni gli sono stati negati. Lo stesso è successo a Sanremo, dove prima di allora, con molti anni di distanza tra loro, avevamo letto solo il nome di Neffa, Rocco Hunt, Clementino, Raige e Frankie Hi-nrg MC, molti di loro, tra l’altro, in gara con pezzi più pop che rap.
Il merito, per quanto ormai ben distante dal rap, possiamo attribuirlo anche ad Achille Lauro che, grazie al suo vissuto artistico e alla sua immagine molto poco vicina a quella canonica della televisione, partecipando a Sanremo nel 2019 ha contribuito a sdoganare pregiudizi e ad aprire le porte ad altri come Junior Cally, Rkomi, Willie Peyote, Rancore e Madame, che si sono succeduti nelle seguenti edizioni.
Non meno importante, la vittoria dello stesso Mahmood, che con la sua Soldi, brano dalle vibes pop ma con un’anima street, ha contribuito a rivoluzionare la musica che eravamo soliti sentire in televisione.
“Svegliato” il grande pubblico e abbattuto una certa formalità e un radicato nonnismo, ecco che Blanco e Mahmood si aggiudicano il primo posto ad un Festival di Sanremo molto più vicino alle nuove generazioni e che riesce a riconoscere il talento senza farsi condizionare dalla nostalgia.
Mahmood e Blanco all’Eurovision 2022: nuova vittoria?
Ed ecco che, con un altro Sanremo alle spalle, si apre una nuova sfida: Mahmood e Blanco all’Eurovision 2022.
L’evento si terrà dal 10 al 14 maggio a Torino; la vittoria dei Maneskin lo scorso anno, infatti, ha designato l’Italia come Paese per ospitare l’evento musicale.
Quante possibilità ci sono che Blanco e Mahmood vengano proclamati vincitori anche di questo show? C’è chi dà la loro vittoria praticamente assicurata e d’altronde, come dar loro torto: la canzone in gara, Brividi, oltre a contare milioni di visualizzazioni tra videoclip e singolo sulle piattaforme e a rimanere stabile alla prima posizione su Spotify e nelle tendenze Musica di YouTube, ha raggiunto la quinta posizione nella classifica globale di Spotify, dove attualmente è sceso solo fino all’ottava, ma, soprattutto, è stato il brano più ascoltato in un giorno in Italia sulla piattaforma in questione, stabilendo un nuovo strepitoso record.
Brividi è una ballata romantica dal sapore tanto classico quanto contemporaneo, nella quale gli artisti, nonostante i dieci anni di differenza che li separano, sono riusciti a raccontare l’inadeguatezza di fronte all’amore in una maniera così forte che è stato facile ritrovarsi nel brano a prescindere dalla propria generazione.
Mahmood più consapevole da una parte e Blanco decisamente più istintivo dall’altra, hanno regalato a tutti noi un pezzo che, indipendentemente da una papabile o meno vittoria anche dell’Eurovision, rimarrà importante in questo momento storico che stiamo vivendo, in cui la stessa musica ci sta permettendo di evadere e continua a rimanere una delle poche certezze.
Davanti a queste considerazioni, sembra quasi superficiale continuare a chiedersi se Brividi vincerà l’Eurovision; due artisti giovanissimi hanno saputo far confluire le loro personalità in un pezzo tanto sentito, emozionando e conquistando un pubblico anche distante da loro anni luce, e a noi basta questo.
Per la ventata di freschezza portata nella musica pop italiana, Mahmood e Blanco hanno già vinto ogni premio possibile.