Qualche giorno fa è arrivata per Benny The Butcher la firma con Def Jam dopo un percorso iniziato con Griselda diversi anni fa che oggi sta portando i suoi meritati frutti.
Proviamo quindi a ripercorrere brevemente la sua carriera sino ad oggi.
Benny The Butcher, il liricista di casa Griselda
Il percorso di Benny The Butcher nell’Hip-Hop ha radici profonde, che scavano in un passato fatto di gavetta e pezzi poco conosciuti che nel tempo sono diventate le fondamenta di una delle carriere più solide dei protagonisti attuali del genere. Jeremy Pennick – il suo vero nome – è il cugino di Westside Gunn, fondatore di Griselda, e proprio come l’autore della saga di HWH inizia a rappare nelle strade di Buffalo, New York, dove il confine tra l’arte e la vita di strada è sempre molto sottile.
Non è un caso infatti che nelle sue liriche il suo passato sembra sempre avere un potere attrattivo particolare, tanto che neanche il recente exploit è riuscito a ridimensionare. Da quello che può essere definito il primo passo con Griselda, My First Brick, al recente sequel di The Plugs I Met il suo immaginario di riferimento resta quello del crime cinematografico, con l’autore che tra metafore ed incastri paragona la sua ascesa nel rap game a quella dei più noti protagonisti del cinema di genere, tra cui spiccano le references a Scarface ed alla serie de I Soprano.
My First Brick è il progetto che più di altri rappresenta l’inizio della sua ascesa e sarà seguito da diverse release di spessore come il tape Butcher On Steroids realizzato con Dj Green Lantern e l’EP Friends of Ours. Eppure Benny come molti altri rapper della sua generazione ha iniziato già dal tardo 2000 a rappare ed a rilasciare progetti, ma è soltanto grazie alla clamorosa visione di WSG che la musica del rapper di Buffalo riuscirà ad inserirsi in una dimensione più ampia e definita.
Griselda, what if we really the reason the tide shift?
Flight lift off and by the time I land, the time switched
Una svolta importante arriva però nel 2017, anno in cui Eminem dimostra la sua solita lungimiranza in materia discografica firmando i tre fondatori di Griselda per la sua Shady Records Entertainment, debuttando con l’album collettivo WWCD. In quel momento di massima esposizione Benny decide di dar vita ad una realtà parallela come quella della Black Soprano Family, un gruppo che comprende artisti del calibro di 38 Spesh, The Alchemist, Smoke DZA, Harry Fraud e Hit Boy, producer con cui realizzerà diversi anni dopo il suo disco più solido a livello commerciale: Burden Of Proof.
Questa fase coincide anche con la sua trasformazione da semplice artista ad imprenditore visionario, dato che a lui va il merito di aver scovato diversi artisti validi nel suo campo come il talentuosissimo Heem con cui realizza nei panni di produttore esecutivo il disco A Long Story.
La firma con Eminem gli permette così di evolvere ulteriormente la sua arte, con il progetto Griselda in continua espansione e con i precedenti lavori pubblicati che iniziano a diventare degli instant classic.
Nel 2018 è il momento di Tana Talk 3, il progetto che meglio lo definisce e sicuramente quello per cui verrà ricordato tra molti anni come il vero classico del macellaio di Buffalo. In questo disco Benny the Butcher è riuscito a condensare tutta la sua arte in 14 tracce, che tra collaborazioni entusiasmanti ed un rap solido che si ispira ai classici del genere è riuscito a mettere d’accordo gli appassionati del genere di tutto il mondo, divenendo un punto di riferimento per una East Coast che sembrava in affanno negli ultimi anni.
Con Tana Talk 3 Benny si conferma come il più liricista tra i membri Griselda, con WSG che continua ad espandere la sua visione e Conway che si pone esattamente al centro tra lo stile esagerato del fratello e la fedeltà al rap classico mantenuta dal macellaio.
When I told Def Jam my number, they said, “No problem” (Okay, okay)
Seven figures just to rap, it feel like I robbed ‘em (Hahahaha)
Questa fase di crescita vedrà il suo culmine con la release di The Plug I Met, un EP di 7 tracce realizzato con Harry Fraud che lo affermerà definitivamente nell’olimpo del genere e che sarà contestuale all’ascesa di una nuova classe dell’underground rap ispirata al modello Griselda ma soprattutto ad una firma di esclusiva per il suo management con la Roc Nation di Jay Z, che proprio come Eminem si dimostrerà lungimirante nei confronti dell’MC di Buffalo. Periodo d’oro che verrà confermato da numerosi featuring di livello assieme agli MC più rilevanti del game (Jadakiss, Pusha T e Black Thought sono presenti nell’EP citato prima) che contribuiranno ad affermare definitivamente il suo nome anche tra i colleghi ed addetti al settore.
Il terreno diviene quindi fertile per allargare il suo bacino d’utenza con l’album Burden of Proof realizzato assieme a Hitboy, che mette il macellaio di Buffalo su sonorità leggermente diverse da quelle cui eravamo abituati, strizzando un’occhio al mercato mainstream ma con sapienza. Del resto il producer di Niggas in Paris è una sorta di Re Mida dei talenti al microfono, come testimonia il suo sodalizio recente con Big Sean.
Ad oggi Burden of Proof è il lavoro con i numeri più grossi di Benny the Butcher, che fortunatamente può vantare uno zoccolo duro di fan pronti a supportare la sua musica a scatola chiusa, come dimostrano i prezzi vertiginosi e le esclusive che li riguardano per quel che riguardano merchandising, copie fisiche, date live e via dicendo.
Come ogni storia di rivalsa che si rispetti purtroppo anche Benny the Butcher ha rischiato di vedere infranta la sua carriera proprio contro quella strada che lo ha portato così in alto. Due anni fa è stato infatti vittima di un agguato subendo diversi colpi di pistola che lo hanno costretto in sedia a rotelle per un lungo periodo facendo temere a tutti di un finale molto peggiore che fortunatamente non è però avvenuto.
A quello spavento è fortunatamente seguito il tanto atteso sequel di The Plugs I Met (con la sua credibilità che dopo il terribile episodio viene praticamente certificata) che sarà solo il preludio alla fresca notizia che lo ha riguardato in questi giorni. È infatti arrivato l’annuncio ufficiale della firma con Def Jam, fortemente voluta dal nuovo CEO della label Snoop Dogg che per l’occasione lo ha anche inserito nel super singolo prodotto da Nottz intitolato Murder Music.
Per l’occasione abbiamo quindi preparato una playlist apposita con i migliori pezzi di Benny The Butcher che puoi ascoltare qui sotto: