Tony Effe, provenienza Dark Polo Gang ha pubblicato il suo nuovo album solista, intitolato Untouchable.
All’interno troviamo tantissimi ospiti di spessore, nazionali, internazionali e una reunion della DPG.
Untouchable: il disco solista di Tony Effe per ribadire il suo ruolo nella scena a suon di featuring
Occorre riconoscere che la Dark Polo Gang, volente o nolente, a partire dal 2016 ha in qualche modo cambiato la scena italiana. Di certo non grazie ai propri testi o alle proprie rime, ma certamente grazie al carisma, la forte presenza sui social e il loro lifestyle.
Fatto sta, che seppur partiti dai primi mixtape di certo non venerati dai cultori del rap classico, hanno in qualche modo dirottato la scena intorno a loro. Nel corso degli anni, gran parte dei rapper della scena hanno finito per collaborare con un membro o l’altro della Gang.
Ora è il turno di Tony Effe, con il suo debutto major come solista, con la supervisione artistica di Drillionaire che cura la maggior parte dei beat insieme a Sick Luke.
In questo disco ovviamente non mancano i riferimenti a droga, donne, soldi, che ormai contraddistinguono l’immaginario Dark Polo Gang da anni. Tony Effe non manca anche di ostentare la sua posizione da “veterano” della trap e parlare dei numerosi artisti che lo hanno imitato, senza però fare mai nomi.
Ma la cosa che colpisce di più del disco sono i featuring. Troviamo dentro infatti Guè Pequeno seppur non con la migliore strofa del suo repertorio, Lazza (insieme al francese Gazo) e soprattutto Tedua, in ottima forma. Per l’occasione si riuniscono anche tutti i membri della DPG: Pyrex, Wayne Santana e anche un riappacificato Side Baby, ciascuno in una traccia differente.
Ma il vero colpo di scena è nella traccia di apertura, dove spicca una strofa di Gucci Mane, un personaggio controverso e molto discusso, ma sicuramente un pioniere della trap USA, capace di far emergere il sound del South e la trap di Atlanta in tutto il mondo. Un rapper che tra alti e bassi è riuscito a ottenere un ottimo successo commerciale, diventando spesso cardine per la nuova generazione di trapper.
Al solito ci piace pensare che una collaborazione internazionale di tale spessore dia maggiore visibilità a tutta la scena italiana e che, in futuro, ci permetta ancora più spesso di sentire sulla stessa base strofe (ben fatte, si spera) di rapper nostrani e americani.
Un giudizio a caldo
Untouchable è un disco breve, che si ascolta in circa mezz’ora. Se siete inclini a certe sonorità trap vi piacerà sicuramente, se invece siete alla ricerca di barre e rime, forse non è il disco per voi.
Al primo ascolto, non eccelle nella variabilità dei temi trattati, tanto che sembra quasi di ascoltare la stessa traccia. Questo almeno fino alla traccia Effe, dove Tony interrompe la monotonia e ci sorprende approcciando un mood che ricorda tantissimo Gettin’ Jiggy Wit It di Will Smith. Un brano particolare e decisamente inaspettato in un album del genere. Forse è colpa dell’accento romano, ma per un attimo sembra quasi di trovarsi davanti a un brano dei Flaminio Maphia o di Piotta di inizio millennio…
Possiamo dire che stile, featuring importanti, attitudine e appeal non mancano di certo a Tony Effe tanto che, in certi momenti, sembra passino in secondo piano le rime e le barre (cosa non da poco in un disco rap). Detto ciò, si tratta di un prodotto vendibilissimo, che sicuramente a molti piacerà. Per citare Mourinho “d’altronde neanche Gesù piaceva a tutti”.
I gusti non si discutono.