Kota the Friend & Statik Selektah danno alla luce To Kill A Sunrise.
A pochi mesi dall’uscita di Lyrics to GO Vol.2, Kota the Friend preme l’acceleratore e trova riparo tra le strumentali di Statik Selektah, reduce anche lui del recente The Balancing Act, e il risultato è l’album To Kill A Sunrise.
Dieci brani vanno a tracciare lo spazio di incontro tra i due artisti. A fare un passo decisivo verso l’altro in questo caso è senza dubbio Kota the Friend. Il rapper di Brooklyn ci ha infatti abituato, con risultati alterni, ad un racconto quotidiano estremamente confidenziale, quasi casalingo, appoggiandosi ad atmosfere lo fi venate di sfumature jazz che, uscita dopo uscita, hanno contribuito a creare una zona di comfort che rischiava di riservare sempre meno sorprese.
Ma ci pensa Statik Selektah a rinvigorire il racconto del rapper e, lungo ogni pezzo di To Kill A Sunrise, le batterie spesse e gli scratch del producer sottraggono Kota dal basso profilo che spesso ha mantenuto. Il disco si apre quindi con una dichiarazione di intenti – “I Can’t Lose” dice Kota nel ritornello di Wolves – che si avvera lungo tutta la tracklist per mezzo di schemi metrici più intricati del solito, flow sinuosi (Hate) e manifestazioni consapevoli della posizione raggiunta con la musica, ma anche della condizione mentale acquisita lungo il percorso (Live & Direct).
Proviamo a ricapitolare: rime fitte, flow ipnotici, scratch e strumentali di gusto classic (ma non per questo datate). Serve altro?
Se la risposta è quella che immaginiamo, potete ascoltare To Kill A Sunrise di Kota e Statik qui sotto. Buon Ascolto!