Jim Jones e Harry Fraud danno vita a The Fraud Department, il loro primo album collaborativo con dentro tanti featuring.
Nel giorno in cui Juelz Santana si apprestava a compiere 39 anni, Jim Jones rilasciava l’album The Fraud Department interamente prodotto da Harry Fraud.
Decisamente un bel giorno per gli affezionati dei Dipset ma anche per qualsiasi appassionato dell’Hip-Hop USA, che ha potuto gustare un album di pregevole fattura partorito da due pesi massimi nei loro rispettivi campi. E mentre Jim Jones ha mantenuto l’asticella davvero in alto con un album come El Capo – che ha tenuto in vita per ben due anni grazie ad una solida re-pack – è una novità vedere Harry Fraud produrre un intero disco che non sia di Curren$y, ormai da tempo la sua spalla preferita come dimostrano i numerosissimi progetti che portano il loro nome.
Come ogni rapper newyorchese di un certo calibro che si rispetti, anche Jim è divenuto ormai un imprenditore più che un rapper, mantenendo comunque intatta quella visione e quell’attitudine che hanno permesso alla sua arte di fare scuola. The Fraud Department contribuisce quindi non poco ad impreziosirne il suo status, servendosi di un tappeto sonoro eterogeneo e ricco di sample raffinati, alternandosi tra momenti più party come accade nella traccia Bada Bing con French Montana ad altri più seriosi e lirici come accade nella bellissima traccia d’apertura Laps Around The Sun, in Barry White o in Make It Home.
Infine – non soddisfatto dell’enorme mole di lavoro offerto agli ascoltatori – Jim Jones ha fatto delle collaborazioni il fiore all’occhiello del disco dato che ce n’è davvero per tutti i gusti: Belly, Curren$y, Jay Worty e Conway (in una traccia di una bellezza inspiegabile, The People, che campiona la traccia People Help the People di Birdy) sono soltanto alcuni dei nomi più interessanti presenti nel disco. Se siete quindi alla ricerca di un disco USA che sia una certezza senza essere allo stesso tempo scontato avete trovato ciò che fa per voi. Old But Gold.