Non solo rime, Eminem ha lasciato il segno anche come producer, con beat che forse non sapevi avesse prodotto.
Uno degli argomenti più scottanti dell’intervista di KXNG Crooked a Shady dello scorso anno riguardava una questione spesso oscurata: considerata la sua reputazione come MC, Eminem spesso viene omesso dalla conversazione quando si parla dei rapper che sono anche producer.
Nel corso degli anni il suo catalogo si è ampliato posizionandolo in alcuni dei più grandi album Rap che la storia abbia mai avuto. Ogni tanto questa conversazione riemerge, mesi fa anche uno dei più grandi produttori moderni, Boi 1da, ha detto la sua su Twitter.
Eminem doesn’t get enough credit as a producer, he has gems
— Boi-1da (@Boi1da) November 5, 2020
Nonostante le migliaia di canzoni (alcuni tra le sue più grandi) che Slim Shady ha iniziato a prodursi dall’iconica The Way I Am, la mano del rapper di Detroit si può ascoltare nei dischi di Nas, Jay-Z, 50 Cent e altri. Di seguito potete trovare 9 brani scelti da noi che consideriamo delle piccole (o grandi) perle con Eminem nel ruolo di producer, ad eccezione di quelle contenute nei suoi dischi (e quelli dei D12).
Jay-Z – Moment Of Clarity (Prod. By Eminem & Luis Resto) 2003
Dopo la leggendaria Renegade e il contributo di Jigga nella colonna sonora di 8 Mile, Shady torna a produrre per la leggenda di Brooklyn in uno dei suoi album più celebri. Moment Of Clarity è melodica e aggressiva, un perfetto connubio tra il talento del suo collega e amico Luis Resto e le drums di Em. La progressione ripetitiva dei violini offre a Jay-Z un ambiente sonoro capace di lasciarlo rappare quelle che sono tra le strofe più introspettive della sua carriera. È evidente di come Eminem sia capace di comprendere le esigenze dei suoi colleghi di “penna” considerando che la strumentale è palesemente composta in modo tale da lasciare spazio ai flow vertiginosi di Hova.
Nas – The Cross (Prod. Eminem) 2002
Agli sgoccioli di una delle beef più celebri della storia, Nas era affamato e il successore di Stillmatic lo dimostrava già dalle prime tracce. The Cross come raccontato da Eminem in persona doveva essere una traccia più grande ma per una questione di tempistiche non ha potuto finalizzarla come voleva. Nonostante questo rappresenta uno dei momenti più notevoli di God’s Son e grazie al suo iconico ritornello è stata un anthem con cui Nasir ha infiammato i suoi concerti all’epoca. La produzione segue la stessa formula di Moment Of Clarity lasciando al suo minimalismo il compito di dare spazio ad alcune delle rime più profane del gigante del Queens.
Lloyd Banks – Til the End (Prod. By Eminem) 2004
Era il 2004 e la G-Unit governavano ogni lato del Rap game, il numero di fan ammontava al numero di haters e questo piccolo gioiello nel catalogo di Lloyd Banks ne esprime i sentimenti al riguardo. Seppure la mano di Marshall non si sia limitata solo a questa produzione regalando a Banks la sua prima hit con On Fire, qui Eminem esprime un punto di contatto tra il suo sound e il gangsta rap. Il beat di Til the End è semplice ed efficace con le sue insistenti note di piano reminiscenti delle sonorità di 8 Mile. L’intensità della strumentale che vanta la presenza di Nate Dogg nelle vesti di corista ispira Banks in uno storytelling introspettivo che mette in parallelo le sue paure del passato con il caos del successo. L’outro ad harmonica è una piccola chicca che chiude una delle migliori tracce uscite dall’epoca Shady/G-Unit/Aftermath.
50 Cent – I’m Supposed to Die Tonight (Prod. By Eminem) 2005
Tra le numerose produzioni di Shady nella discografia di 50 Cent, I’m Supposed to Die Tonight è probabilmente la più sottovalutata. La strumentale in questione mostra un Eminem capace non solo di fare da beatmaker ma anche da producer. Ogni elemento della traccia dalla tastiera ai synth ambient sono in perfetta sintonia spingendo al massimo il talento di 50. Oltre ad essere una perla nel suo catalogo, I’m Supposed to Die Tonight è uno dei brani più introspettivi di Fifty e la sintonia con Marshall lascia ancora accesi i sogni del joint album mai arrivato.
Obie Trice – Don’t Come Down (Prod. By Eminem & Emile Haynie) 2003
Tra l’enorme mole di strumentali che Eminem ha prodotto per Obie Trice, Don’t Come Down è il capolavoro per eccellenza. Il sample di When You Believe, le incredibili drums insieme al piano e ai violini iconici del sound di Shady rendono questa traccia forse il motivo principale di questo articolo. Emile Haynie nel 2003 non aveva produzioni di questa portata e fu Proof (R.I.P.) ad introdurlo nella cerchia Shady Records dandogli l’opportunità di chiudersi in studio con Marshall. Emile ha raccontato diverse volte di come vedere Eminem costruire il beat con i diversi strumenti, dandogli un’anima col sample, lo abbia introdotto nell’arte della produzione musicale. Considerando che oggi Emile vanta il prestigio di aver creato il sound di artisti del calibro di Lana Del Rey e Kid Cudi e ad aver prodotto per un’infinità di artisti di ogni genere, quel momento e questa canzone hanno lasciato un segno criminosamente sottovalutato nella storia.
Akon – Smack That (feat. Eminem) (Prod. By Eminem) 2006
Nonostante il 2006 fosse uno degli anni più oscuri per Eminem, il suo contributo nella carriera di uno degli artisti più caldi del primo decennio del 2000 è immenso. Smack That mostrava ancora una volta la capacità di Marshall di riuscire a produrre una banger a tutto tondo, qualcosa che già si era visto l’anno precedente con Welcome 2 Detroit ma che qui raggiunge vette vertiginose. Smack That rimane una delle più grandi hit di Akon e il fatto che un brano così crossover sia stato completamente prodotto da un MC di questo calibro affascina ancora oggi.
G-Unit – My Buddy (Prod. By Thayod Ausar & Eminem) 2003
La personificazione delle armi da fuoco non era certo un’idea nuova nel Rap, canzoni come I Gave You Power o Me and My Girlfriend sono i migliori esempi di una sperimentazione lirica efficace ma My Buddy si contraddistingue perché punta tutto sulla sua produzione cinematografica. Composta a quattro mani insieme a Thayod Ausar, My Buddy vede Eminem destreggiarsi con diverse influenze cinematografiche per dare spazio alla G-Unit sul tema affrontato. Gli estratti audio tratti da Scarface e l’ampio uso delle più storiche composizioni di Ennio Morricone danno vita ad uno dei brani più iconici di Beg For Mercy, secondo gigante prodotto dalla G-Unit nel novembre 2003.
Ca$his – Ms. Jenkins (Prod. By Eminem) 2007
Quando Eminem entrò nel suo hiatus nel 2005 dichiarò che l’intenzione era quella di concentrarsi sulle produzioni. L’EP di Ca$his The County Hound presenta alcune di quelle intenzioni regalando qualche perla. Ms. Jenkins prende l’iconica Bohemian Rhapsody è la trasforma in un palco oscuro su cui Ca$his concettualizza una dei suoi brani migliori. Che Eminem sia fan dei Queen si sapeva, ma il lavoro svolto qui unisce due mondi in un modo efficace e perverso forse anche simbolo dei mesi che Marshall stava vivendo. Un’altra produzione passata sottocoperta a causa anche dello scarso successo del rapper ma che non potete fare a meno di apprezzare.
2Pac – Runnin’ (Dying to Live) (feat. The Notorious B.I.G.) (Prod. By Eminem) 2003
Estratta dalla colonna sonora di uno dei migliori documentari su 2Pac, Runnin’ è il perfetto esempio delle capacità in studio di Eminem in veste di producer. L’originale traccia contenuta nel tape N*ggas Ain’t Ready di DJ Dave-O fu uno dei rarissimi episodi in cui Tupac e Notorious B.I.G. si trovarono a registrare insieme con le loro rispettive crew. Seppur il verso di Pac sia pescato da un’altra versione, la magia creata da Marshall Mathers è indiscutibile. L’artista di Detroit non si è limitato solo ad incollare due potenti versi dei leggendari rapper ma ha creato un dipinto sonoro con l’inclusione dell’ultima intervista in vita fatta a Pac e la prima risposta che Biggie diede davanti alle telecamere riguardo l’omicidio del collega. Tutto questo va ad elevarsi a perfezione con il campionamento di Dying to Live di Edgar Winter creando un momento epico e riflessivo su due delle più grandi tragedie della storia della musica.
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