Una delle tecniche che maggiormente sorprende l’ascoltatore o il pubblico durante un’esibizione live è senza dubbio l’extrabeat: quando nel rap italiano c’è un artista capace di scandire le parole sul beat nel modo più veloce possibile è sempre un’apoteosi di parole, rime e tecnica. Chiaramente se fatto bene e non tutti, purtroppo, ce la possono fare.
Qual è il significato di extrabeat? Qual è l’artista rap italiano più veloce?
Ci sono tantissimi esponenti della scena, dai meno ai più conosciuti, che si sono cimentati almeno una volta in questa affascinante sfumatura del suddetto genere musicale, ma in pochi sono quelli capaci realmente di farlo, e per capacità si intende semplicemente una cosa: far capire quello che si sta dicendo.
Si può fare extrabeat a una velocità o in un’altra, l’importante è non rischiare di rimanere senza fiato e riuscire a trasmettere all’ascoltatore ciò che si vuol dire. Non tutti, però, hanno ancora ben capito di cosa si tratta e, perciò, lo andremo a vedere insieme in questo articolo dedicato al rap italiano fatto in una maniera un bel po’ più veloce.
- Qual è il significato di extrabeat?
- L’extrabeat in America o, meglio, il chopper
- I pezzi più veloci in italiano
Qual è il significato di extrabeat?
Il significato di extrabeat è, in parole povere, quella particolare tecnica di scandire velocemente le parole sopra il beat: non c’è una velocità standard, basta andare più veloce rispetto al tempo della strumentale. Ciò, non vuol dire, andare fuori tempo: significa semplicemente rispettare le battute del beat ma con una velocità aumentata.
Cosa serve per fare bene l’extrabeat? Tanto, ma tanto allenamento, e una fiato tale da permetterti di rappare quartine o intere strofe senza strozzarsi, facendo capire a tutti (o quasi) ciò che si sta dicendo. Se sentite uno parlare in maniera super spedita sopra il beat, ma mangiandosi 3/4 delle parole e presentandosi paonazzo in viso, no, quello non è un extrabeat.
L’extrabeat in America o, meglio, il chopper: qualche cenno.
Quello che potete ascoltare qui sopra è, con tutta probabilità, il primo esempio di extrabeat proveniente dall’altra parte dell’oceano atlantico e, a realizzarlo, furono dei pionieri del genere musicale di cui vi stiamo parlando: i Treacherous Three.
Nel 1980 uscirono con questo brano intitolato, guarda il caso, New Rap Language e che aprì le porte a tutti gli amanti del chopper rap, variante inglese del termine e utilizzata dai più dopo la canzone realizzata da uno dei migliori esponenti in materia: Tech N9ine, in Midwest Choppers, traccia contenuta nel suo album del 2007, Misery Loves Kompany.
Ecco, se volete capire meglio cos’è l’extrabeat rispetto a quanto scritto sopra, ascoltatevi questo brano di Tech, D-Loc, Dalima e Krizz Kaliko, oppure cercate di recuperare la discografia di altre Formula Uno del rap a stelle e strisce, come ad esempio Twista, Busta Rhymes, Twisted Insane o chiaramente Eminem, che nel 2020 ne ha dato ancora una prova nel suo doppio album Music to Be Murdered By, pubblicato all’età di 48 anni.
I pezzi rap più veloci in italiano
Passiamo ora al motivo per cui è facile che tu sia arrivato qui: vedere un po’ qualche esempio di canzoni rap italiane in extrabeat. Di seguito ve ne presentiamo giusto una selezione, con l’obiettivo di farti conoscere i rapper che più si sono contraddistinti con questa tecnica, consapevoli di averne lasciati fuori tanti altri altrettanto capaci a esibirla sulla strumentale.
Per cominciare questo excursus sui rapper più veloci abbiamo scelto un brano storico, Tana 2000 dei Club Dogo insieme a Dargen D’Amico, autore di una delle strofe più controverse della storia del rap italiano, iniziata con quell’iconico “Rap ibridi lasciano brividi, lividi sui visi E visi lividi anche su visi invisibili“. Un perfetto esempio di extrabeat ed incastri a dismisura.
Proseguiamo con uno di quelli che più di tutti si è dimostrato a proprio agio con l’extrabeat: Arangino, rapper sardo attivo soprattutto all’inizio del decennio 2010-2019, e che più di una volta ha dato prova delle sue abilità. Basti pensare alla trilogia M*rda Con Il Nos oppure una delle sue ultime apparizioni, Trick in Play con Uzi Junkana e Sensei.
Abbiamo nominato Sensei, uno dei rapper maggiormente riconosciuti in Italia per la velocità sopra la base, e che ha premuto a ripetizione l’acceleratore in svariati brani, compreso quello assieme ad un altro esperto in materia, Clementino. Allacciati le cinture e metti in play Capi Del Rap di Sensei e Clementino.
Un altro rapper riconosciuto come uno dei massimi esponenti dell’extrabeat in Italia è senza dubbio Gemitaiz. Iconica la sua strofa in King’s Supreme della Machete, così come ben nota è la saga Veleno insieme all’amico MadMan, anche lui più che bravo quando si tratta di andare veloci. Ascoltate Veleno pt 6 e avrete una prova di questa loro particolare alchimia, su un beat di Mixer T ispirato guarda un po’ da Rap God di Eminem:
Romano come Gem è Il Tre, rapper che con il collega ha in comune un’altra cosa: l’andare bene in extrabeat, tecnica di cui ci ha parlato lui stesso in un’intervista nel 2019, anno in cui pubblicò il terzo capitolo della sua saga Cracovia. Un piacevole esempio di quanto appena detto.
Simbolo di Roma è stato e sempre sarà Primo Brown, uno degli MC maggiormente rispettati della scena nostrana – quello che per molti potremmo considerare “il rapper preferito dal tuo rapper preferito” – eccezionale nel rapping sotto tutti i punti di vista, extrabeat compreso. Di seguito l’esempio più conosciuto: Rhymes, sul beat della nota Look At Me Now di Chris Brown, Busta Rhymes e Lil Wayne.
A conferma di come l’aria della Capitale faccia bene a chi vuole andare forte sopra il beat, c’è anche Rancore, il quale nel suo secondo (e ottimo) album ufficiale, Musica Per Bambini, ne ha dato dimostrazione ad un ampio pubblico in una traccia chiamata come il personaggio dei Looney Tunes più veloce di tutti: Beep Beep.
Nato a Isernia ma cresciuto anche lui a Roma è Nayt, autore da sempre di testi molto tecnici, fatti di rime, incastri e ottime prove di extrabeat. Un esempio lampante è OPS, singolo senza disco e prodotto da 3D e Skioffi, sul cui beat elettrico si sorprende quasi di aver fatto ancora una volta un pezzo così veloce.
Poco fa abbiamo citato Look At Me Now. Primo non è stato l’unico in Italia a cimentarsi su quel beat: nello stesso anno (2011) lo fece anche un ancora poco conosciuto – rispetto al successo ottenuto negli anni successivi – Fred De Palma assieme a Dirty, con cui formava il duo Royal Rhymes. Questa è la loro Lucchetti Down:
Un rapper decisamente esperto di extrabeat sia in studio che sui palchi di tutta Italia è Nitro Wilson. Il forte MC di casa Machete ha spesso dimostrato queste sue skills, come ad esempio nella traccia Baba Jaga, soprattutto nella parte conclusiva, dove dopo ha ripreso il flow di Eminem in Rap God è andato, come si suol dire, a tavoletta.
Rimaniamo in casa Machete con il prossimo brano, uscito da un contest realizzato in collaborazione con Red Bull Music ed entrato a far parte del terzo capitolo della saga Machete Mixtape. Tra i tre rapper sul beat di Denny the Cool spicca Mattak, MC del del Canton Ticino da sempre note per le sue tecniche sopraffine. Provare per credere:
Mattak si è sempre circondato da rapper altrettanto tecnici: uno di questi è Calice con cui ha realizzato un brano che rappresenta sotto diversi punti di vista come si faccia bene il rap in italiano e che, nella parte finale, presenta un extrabeat quasi inaspettato, visto il mood della strumentale prodotta da None.
Calice è di Bologna, la casa dei Fuoco Negli Occhi, gruppo formato da Brain, Kyodo, Prosa e Micha Soul. I primi due sono riconosciuti per essere da sempre molto tecnici e, sia nei progetti FNO che in quelli soliti, lo hanno più volte dimostrato. Mettete in play il video di Chi Ha Parlato? e si capisce il perché.
Brain e Chiodo hanno preso parte alla saga dei Poeti Estinti di Dj Fastcut, nei cui capitoli ha presentato all’ascoltatore diversi MC che nel proprio arsenale portano ben stretto l’extrabeat. In Dead Poets Army ne troviamo tre in unica traccia, ossia Drimer, Sgravo e R.A.K., tre rapper nella cui rispettiva discografia abbiamo a disposizione più di un esempio del genere.
Con questa selezione speriamo di aver trasmesso un po’ come sia l’extrabeat fatto bene, ossia parole ben scandite, incastri e fiato tenuto alla perfezione sopra il beat. Si capisce, quindi, che non si tratta assolutamente di una tecnica accessibile per tutti, soprattutto non per chi non si è allenato a dismisura per perfezionarla prima di renderla pubblica in qualche modo.
E tu quale altro extrabeat avresti consigliato? Qual è secondo te il rapper più veloce in Italia? Scrivicelo nei commenti qui sotto!