Esce finalmente oggi RIOT, il nuovo album ufficiale di Izi.
Con Aletheia, Izi ci aveva fatto partecipi di una tormentata lotta interiore che, forse, dopo aver attraversato un lungo percorso a ostacoli, ha regalato a Diego maggiore consapevolezza di sé. La lotta ora è fuori e RIOT è il nuovo disco di Izi, in uscita oggi a poche settimane dal singolo Pusher.
Tredici tracce e numerosissimi i featuring: Dax, IDK, Nayt, Piccolo G, Federica Abbate, Guè Pequeno, Elettra Lamborghini, Leon Faun, Fabri Fibra, Gemitaiz & Madman, Benny Benassi, Dargen D’Amico, Vaz Tè, Guesan, Maestro, Sav12 e Disme.
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Izi ridimensiona momentaneamente la propria introspezione e costruisce con RIOT un racconto corale vivo e convulso, andando in innumerevoli direzioni diverse, spesso discordi l’una dall’altra. Non c’è perciò da stupirsi se un canto della Resistenza riecheggia poco prima di una strofa dell’americano IDK (Al Pacino), per poi ritrovarci poco dopo ad ascoltare un pezzo pop con Federica Abbate e Piccolo G (Domani). Un mosaico frammentato, discontinuo, che già imbocca un’altra strada nuova dopo pochi minuti. La discontinuità, nelle collaborazioni come nelle strumentali, è la vera cifra di questo nuovo album di Izi.
Il rapper genovese riveste per l’occasione il ruolo di direttore d’orchestra e non di rado si fa da parte per far risaltare i propri ospiti, come nella sbilenca S8 K4SS4, dove Izi si limita al ritornello, così da lasciare carta bianca all’istrionismo surreale di Dargen D’Amico.
Tredici frammenti animati e appuntiti vanno a comporre una scultura inafferrabile, perché in movimento. RIOT è una tappa meno ambiziosa e forse più divertita del percorso artistico di Izi, ma ugualmente necessaria e in nessun caso meno vitale.
RIOT è fuori su tutte le principali piattaforme di streaming. Puoi ascoltarlo, se ti va, anche qui sotto: