La drill di New York è oggi la novità più acclamata del rap statunitense e cresce la competizione in città su chi sia legittimato a farsene portatore.
Sheff G ha pubblicato No Suburban Pt 2, la seconda parte di un brano del 2017 che è stato uno dei più significativi nel definire il “nuovo suono” drill di New York. Oltre ad essere un singolo valido, per cui merita di essere menzionato, è interessante il contesto da cui nasce e il movimento in cui si inserisce.
Sheff G è uno dei “pionieri” della drill newyorkese ed adesso che questa si sta imponendo nel mainstream, cresce la competizione per essere riconosciuti come i fondatori.
La competizione non si concentra tanto sul riconoscimento del merito, quanto sul riconoscimento dal punto di vista economico e dell’industria discografica. Dopo la scomparsa di Pop Smoke, che era stato eletto a livello internazionale come volto di New York con la sua voce riconoscibile e il suo grande carisma, il successo del genere ha continuato a crescere esponenzialmente senza avere un vero e proprio padrone.
Giganti dell’industria come Drake e French Montana si sono messi ad usare strumentali drill e, nel caso del canadese, anche proporre stesse cadenze e accenti, ma sono già troppo affermati per essere “nuovi re” di questo suono. L’esponente newyorkese più in vista negli ultimi mesi è stato Fivio Foreign, con uno stile molto personale e riconoscibile, unito a collaborazioni importanti. Onestamente però dal punto di vista puramente musicale sembra un gradino sotto ad altri meno conosciuti come Sheff G o 22Gz.
No Suburban Pt 2 è il secondo estratto del mixtape One And Only (titolo che non a casa ribadisce i concetti sopra scritti) ed è una risposta a Suburban Pt 2 di 22Gz. I due si scambiano frecciatine e attacchi su chi sia il “più vero” e sul fatto che l’uno copi lo stile dell’altro.
Dal punto di vista musicale lo scambio è molto interessante, con quattro pezzi di alto livello che ci propongono brani drill con strofe molto più serrate e incalzanti rispetto a quelle che potremmo definire hit del sottogenere.
He got a black flag, nigga, take it off
You get shot down if you play his songs
I keep a Glock ‘round, I would let it off
This a diss track, this is not a song
Nonostante questo attacco molto aggressivo nella prima strofa credo – mio parere personale, che potrebbe essere smentito – che il dualismo faccia più parte del game che di un reale dissidio. Basti pensare che le diss-track sono datate rispettivamente dicembre 2016, maggio 2017, novembre 2019 e maggio 2020. Tempi che sono assolutamente biblici per quello che dovrebbe essere un beef.
L’impressione è più quella di un dualismo funzionale ad entrambi e di una attenzione nell’accendere ad intermittenza una tensione che crea interesse, interazioni e quindi ascolti in corrispondenza dell’uscita di nuovi progetti.
Ovviamente a noi di Rapologia, e presumiamo alla maggior parte dei nostri lettori, non interessa minimamente di chi dice o crede di essere il re di New York. Ci interessa la musica e al momento Brooklyn è uno dei centri più fecondi e propositivi.
Voi cosa ne pensate? Vi piace questo sottogenere o pensate si rivelerà solo una meteora?