Da oggi è disponibile in libreria per BeccoGiallo RAPconti illustrati, il primo libro in cui le storie di Murubutu prendono vita grazie alla matita di Ernesto Anderle.
La rappresentazione figurativa di opere letterarie non è certo cosa nuova nel mondo dell’arte, antica o moderna che sia: basti pensare che in epoca arcaica – per fissare in modo imperituro le vicende di dei ed eroi e dare concretezza e tangibilità alle narrazioni orali degli aedi – su vasi, coppe, tavole e fregi venivano dipinte, incise e scolpite le scene più significative e note dell’epica omerica, o che nell’Ottocento l’attività artistica di Gustave Doré trovò la sua più alta espressione nelle illustrazioni dei grandi classici della letteratura, la Divina Commedia su tutti.
Anche la musica non è stata esente dalla commistione tra parola e immagine: nel 1982 infatti, uscì nelle librerie Le canzoni di Paolo Conte, un volume curato da Vincenzo Mollica in cui ad impreziosire (ulteriormente) i testi del Maestro erano niente di meno che le illustrazioni di Hugo Pratt, universalmente riconosciuto come uno dei maggiori fumettisti italiani, nonché padre del celeberrimo Corto Maltese.
L’elenco sarebbe ancora lungo da completare, e a questo da oggi si aggiunge RAPconti illustrati, edito da BeccoGiallo e culmine della ben avviata collaborazione fra il più abile storyteller del rap italiano, Murubutu, e l’illustratore Ernesto Anderle, fenomeno del web con le pagine Roby il Pettirosso e Vincent Van Love, già autore di Ridammi la mano, opera dedicata a Fabrizio De André.
Un sodalizio, quello fra Murubutu e Anderle, iniziato durante l’ultimo tour del rapper; “Ernesto” – ci ha raccontato Murubutu – “è un mio fan da sempre e mi ha contattato per farmi vedere le sue tavole che mi sono piaciute tantissimo perché ha avuto una sensibilità incredibile nel cogliere ciò che mi ero immaginato, e quindi ci siamo trovati molto bene insieme. Lui ha poi iniziato a seguirmi in alcuni live illustrando dal vivo su mega schermo, che è una cosa che piace tanto al pubblico perché è molto coinvolgente, e poi l’insieme di tutte queste esperienze l’ha portato a produrre un intero libro.”
Le tele intessute di riferimenti storici, filosofici e letterari di Murubutu prendono vita dalla matita di Ernesto in un’antologia che comprende sedici pezzi, alcuni interamente illustrati, altri invece condensati in un’unica, rappresentativa immagine: “I pezzi interamente illustrati sono tutti pezzi d’amore” – spiega Murubutu – “mentre i pezzi illustrati singolarmente sono eterogenei. Io avrei voluto fare un libro solo dedicato alle storie d’amore, ma poi si è preferito fare una cosa più mista.”
Le scelta è quindi ricaduta sui pezzi più iconici e amati del rapper emiliano, fra i quali non potevano certamente mancare, con un bellissimo e poetico amarcord, La collina dei pioppi, Anna e Marzio, I mariani tornano tardi, Mara e il maestrale e La notte di San Lorenzo, rappresentate da Ernesto Anderle con la delicatezza, la cura e la sensibilità che più si addicono alle atmosfere malinconiche ed evanescenti di Murubutu, tanto evocative da sembrare quasi sospese in una dimensione ultraterrena (troppo lontana per noi comuni mortali), in luoghi e mondi remoti, straordinari e complessi, forse esistiti o forse no, ma allo stesso tempo così nitide e reali da potercisi immergere:
“Il mio intento è dipingere ed erigere con le parole mondi così credibili da essere abitabili.
Solo così chi mi ascolta può immedesimarsi nelle storie di vita, capire i sentimenti degli altri e soprattutto i propri.”
Ed è proprio la sensazione di viaggiare ai confini del mondo e della realtà per restituirne una raffigurazione concreta che ha mosso il lavoro di Ernesto:
“Lavorare al libro di Murubutu è stato un percorso emozionante: ascoltare e illustrare i suoi brani mi ha fatto sentire un viaggiatore, un esploratore di altri tempi, in terre lontane. È un viaggio accompagnato dal valore storico in cui le vicende dei personaggi di Murubutu sono state ambientate: dai confini estremi dell’Impero Romano alle città distrutte del dopoguerra.”
Tra i pezzi selezionati anche quelli più esplicitamente riferiti alla letteratura (Franz e Milena, ispirato alla corrispondenza epistolare fra Franzk Kafka e Milena Jesenka, Wordsworth, una rappresentazione romantica dell’immensità della natura sulla falsa riga di Paesaggio lunare di William Wordsworth, e – immancabile – Le notti bianche, brano di dostoevskijana memoria fra i più apprezzati di Tenebra è la notte e altri racconti di buio e crepuscoli), alla storia (La notte di San Bartolomeo, Le invasioni barbariche) e alla mitologia (Nyx).
L’attenzione all’arte visiva e al mondo del graphic novel inoltre è sempre stata un elemento che ha caratterizzato l’immaginario e la poetica di Murubutu, dalle copertine dei suoi dischi estremamente curate e dettagliate, alla presenza ne La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane di Quando venne lei, uno storytelling ispirato alla figura del fumettista Andrea Pazienza; “Molta ispirazione la ricevo soprattutto dalle opere d’arte” – continua Murubutu – “sono un grande ammiratore di alcuni artisti, sicuramente l’arte fiamminga per quanto riguarda il passato, Massagrande per quanto riguarda la contemporaneità. Tutto ciò finisce inevitabilmente per riversarsi nella mia produzione artistica.”
Con RAPconti illustrati, quei personaggi che per tanti anni abbiamo solo immaginato hanno finalmente un volto e siamo sicuri che leggere questo libro sarà un ulteriore modo per apprezzare ancora di più le storie e le narrazioni di Murubutu.
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