Vi raccontiamo come è andato il concerto all’insegna dell’hip-hop tenutosi al Megà di Pescara.
Mercoledì 24 aprile 2019 dalle ore 21:00 alle 04:00, abbiamo potuto assistere ad uno degli eventi più epici e completi dell’Hip Hop in Abruzzo. Presso la discoteca Megà di Pescara, abbiamo avuto l’onore di ospitare alcune delle leggende che hanno contribuito al rap in Italia.
Se ascoltate e vi piace seguire il rap, o la trap in Italia, probabilmente una buona fetta del merito è loro. Oltre a dare vita ad una community ed un sound mai visti prima nel nostro paese, che oggi è il genere musicale più ascoltato, hanno ispirato tutti gli artisti della nuova scena. Chi più, chi meno.
L’atmosfera si fa subito calda tra Djing ed il presentatore della serata: Mouri, noto freestyler della scena rap, che si cimenta in alcuni suoi pezzi scritti e la specialità della casa, il freestyle, per l’appunto. Il primo vero ospite della serata, senza nulla togliere al vice campione del Mic Tyson (prima edizione), è Inoki e tutta la sua crew Rap Pirata, con cui ha elaborato i suoi ultimi progetti. Ad aprire le danze è ANTIFAKE (prod. CLUBSMOKAS), il cui video ufficiale è stato da poco pubblicato su YouTube, una traccia molto complessa sotto il punto di vista lirico ma per la leggenda di Bolo è solo il riscaldamento.
Seguono due grandi classici: Bolo By Night e Giorno e Notte, un omaggio al grandissimo Joe, che hanno riscosso un’ovazione sopra i decibel che quella folla potesse produrre. Si passa al presente e nel presente c’è un Inoki scatenato, contro tutti. Ogni concetto prima spiegato e poi collegato ad una canzone, dal razzismo, passando per il capitalismo, complottismo, meritocrazia ed in conclusione un ulteriore omaggio ai suoi fratelli in carcere. Lasciamo a voi ricollegare i puntini.
Per saluto, il live di alcuni pezzi di Fabiano detto Inoki come, ad esempio, Pagine Bianche e Ripartire da Zero o Non mi avrete mai. Diciamo che ha davvero portato qualsiasi stile e contenuto espresso in carriera sul palco del Megà di Pescara.
È il turno di Stokka e MadBuddy con Dj Shocca aka Roc Beats. Il pubblico è ancora caldo ma loro lo sono di più per il saluto, dopo vent’anni di attività, al rap game. La fetta più grande dello spettacolo è, infatti, lasciata a loro.
Un’alternanza di traccie, dalle più recenti, contenute in Struggle Radio, passando per altre contenute in #Bypass e Blocknotes come Gold o Occhi Rossi, per poi tornare di nuovo a La volta buona, ultimo saluto alla scena, featuring Frank Siciliano. Per concludere la traccia più azzeccato: Quando un giorno tornerai, probabilmente quella più conosciuta del duo palermitano.
Ciliegina sulla torta: Kaos One, un personaggio che c’è sempre stato fin dalla preistoria del rap italiano, accompagnato dal suo amico fidato Dj Craim. Kaos, uno degli artisti più iconici della “golden age”. Un onore averlo davanti.
Ha performato tutte le sue massime perle dell’album kARMA, il suo marchio di fabbrica Cose Preziose, Meglio che scendi contenuta in Fastidio, album del ’96. Un attimo di pausa e fiato per il maestro Kaos, che lascia dirigere la folla dagli scratch di Dj Craim. Non si è fatto e non ci ha fatto mancare proprio nulla, nemmeno la sua ultima presenza, recentissima, nella scena: Sergio Leone e Miglia e Promesse, contenute in Adversus dei Colle der Fomento. Fatto 30, facciamo 31 con La Fenice, sempre una collaborazione con Danno & co., una delle canzoni più di rilievo dell’album Anima e Ghiaccio.
Un’emozione unica poter assistere a tutte queste leggende, in un’unica serata, del rap italiano. Una festa che non potrà mai più ripetersi, dopo l’addio di Stokka e MadBuddy. Un completo plauso allo staff di Black Box che ha permesso ciò e speriamo si continuerà con questa wave, dopo l’esplosione del rap in questi ultimi anni, anche nella nostra cara terra abruzzese.