Testo del brano “Quando Sei Con Lui” di Claver Gold
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Lupi di mare, fiumi di bare, tu che bagnata profumi di sale
Questo ricordo da dove risale, dalle risate? Dalle risaie!
Dagli orinali, sono origami, dove si sono sfiorate le mani
Senza rivali, senza legami, io che volavo da cinquanta piani
Scendo sotto deserti e cuori, già venduti ad allibratori
Dentro gli occhi di alligatori e solo facce da bravi attori
C’eravamo distinti bene, dentro i nostri recinti, iene
Ridono e sembrano dire che siamo finiti ma ci siamo estinti insieme
Morti per una giusta causa, ora ho la nausea
Mi metto due dita in gola
e sta vita che vola mi dice che ancora io non posso avere una pausa
Spingo forte sopra il pedale, sono qui per rischiare tutto
Ecco a te il nostro funerale, sei tornata vestita in lutto
Quando sei con lui, dimmi come va
Non ti chiede mai della verità
Le tue vele adesso sono ragnatele che non ti fanno vedere, fuori dalla città
Quando non ci sei, dimmi come sta
Ti domandi mai se ti mancherà?
Digli pure che la vita è una ferita che non viene mai guarita se qui non c’è lealtà
Quante volte ho detto mi dispiace, tu sei in giro a bere, ridi in pace
Noi che non possiamo stare insieme ed io a volerti bene, non sono capace,
tutto tace ed anche tu con esso
“Tu a quest’ora che ci fai connesso?”
Ed ogni mio complesso ora si fa complesso
Epistolare e sesso, tipo reo confesso
Messo male tipo…
Tipo te che ora vuoi andare in video
Tipo me col corpo dentro il frigo, “Io non ti invidio, io non ti invidio”
C’ho una crisi tipo Bluvertigo ed io purtroppo ancora non mi fido
Nello stomaco, un macigno in marmo
Tu non dici “calmo” neanche quando grido
Sintomatico, respiro madido
Se vivo mi agito, mi vedo pallido
Dal chiropratico, il tuo viso candido
Si era confuso con quello di un angelo
Dimmi come uscirne amore
Metà cuore, metadone
Metaforico, malinconico
Sembra il Tao la nostra carnagione
Quando sei con lui, dimmi come va
Non ti chiede mai della verità
Le tue vele adesso sono ragnatele che non ti fanno vedere, fuori dalla città
Quando non ci sei, dimmi come sta
Ti domandi mai se ti mancherà?
Digli pure che la vita è una ferita che non viene mai guarita se qui non c’è lealtà
Varco la soglia del 10 di Aprile
Lei che si spoglia e non riesce a dormire
Ora che supero i trenta, la vita spaventa
E mi chiedi “quando esce il vinile”?
Quando suono nella tua città
Sotto casa tua magari, poi si abbassano i sipari, sui miei problemi familiari
Sui miei racconti letterari, di me disteso sui binari
Ubriachi come vegetali, disturbi vari, tipo bipolarità
Nella mia testa non sai cosa c’è
Lei si ubriaca di noia e sakè
Prova a dormire da sola e sa che
Tutto sarebbe diverso con me
Ma non posso neanche questa volta
Sbatto quella porta, con la barba incolta
La sicura è tolta, quindi adesso ascolta
La pazienza è poca, la distanza è molta
La coperta corta, mi congela i piedi
Tu che prendi, tu non chiedi
Tu non guardi, tu non vedi
Scusa amore, ma ho perso le fedi
Quando sei con lui, dimmi come va
Non ti chiede mai della verità
Le tue vele adesso sono ragnatele che non ti fanno vedere, fuori dalla città
Quando non ci sei, dimmi come sta
Ti domandi mai se ti mancherà?
Digli pure che la vita è una ferita che non viene mai guarita se qui non c’è lealtà