Pepito Rella torna con diciassette (quasi) nuove tracce ricchissime di ospiti
Stavo cercando tra le foto di Pepito Rella per trovare quella più adatta per questo articolo e sono arrivato a questa, pubblicata poco dopo l’uscita di “Zanza EP” e accompagnata da un lungo discorso scritto dal rapper milanese. Riporto una parte in cui si riferiva al singolo “Zanza”: “…tantissimi di voi hanno apprezzato e capito “la musica” mentre alcuni di voi si sono soffermati solo su di me che uso l’autotune. Pepito dove vuoi arrivare? Vuoi giustificarti? NO! MAI!“. Subito ho pensato ancora una volta a quanto sia stupida certa gente: giudicare un brano o un artista in base solo all’uso dell’autotune, ma come si fa? Non lo so, io so solo qual è la tipologia di rap che piace a me (non deve piacere necessariamente a tutti) e, sfortunatamente, non è quello di quel singolo sopra citato o di “Claro”, ma l’autotune non c’entra proprio un c*zzo, c’entra soltanto il mood, lo stile con cui è stato realizzato e interpretato e, soprattutto, il mio gusto personale. Preferisco di gran lunga altri brani, ma non per questo mi sento di giudicare un artista per il fatto che utilizza l’autotune: lo ritengo un semplice strumento in più e, come in ogni cosa, c’è chi lo sa usare e chi non lo sa usare. Punto.
Questa sorta di preambolo mi è servita per dirvi che avevo un po’ di “timore” nell’ascoltare il nuovo album di Pepito Rella – “Masquereal“, uscito oggi su iTunes, Spotify e su tutte le piattaforme digitali – perché il suo “Ultimatum” l’ho decisamente divorato e confrontandolo con quei due singoli avevo paura che il rapper milanese avesse un po’ abbandonato il suo lato infottato, quello con cui ero abituato ad ascoltarlo. Ecco, dopo averlo messo in play solo una volta posso tranquillamente dire che sono stato un’idiota a pensarlo: il rap di Pepito, comunque lo faccia, è una potenza astrale e le sue strofe in “Hellboy“, “Ttozi“, “NMVBN 2“, “Chapeau Legacy” e “Moet” ne sono la prova.
“Masquereal” è un disco vario, dove troviamo per di più la crème del rap italiano: Bassi Maestro, Ensi, Lazza, Egreen, Mistaman, Lanz Khan, Axos, Jack The Smoker, Warez, Nex Cassel e altri ancora. Il tappeto musicale è stato cucito, invece, da 2P, Dj Shocca, Bravo, Biggie Paul, Noise, Adma, Jay Sloth, Retraz, St. Luca Spenish, UnoTurbo e dai già citati Busdeez e The Smizzle.
Solamente i nomi appena citati dovrebbero invogliarvi a schiacciare play, ma voglio comunque invitarvi ad ascoltarlo attentamente, per apprezzare le diverse sfaccettature di Pepito Rella, un rapper forte in ogni “stile”, piaccia o non piaccia.
Ah, ultima cosa: l’artwork l’ha realizzato Jacopo Baco, l’autore del nostro logo 🙂
Buon ascolto!